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Una famiglia senza freni

Regia di Nicolas Benamou vedi scheda film

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La recensione su Una famiglia senza freni

di starbook
7 stelle

Dal ritmo incalzante con momenti spassosi per tentare di stemperare il clima d’ansia che si mescola alle risate di questo movimentato divertissement.

La famiglia del chirurgo estetico monsieur Tom si appresta a partire per le vacanze estive: dai caotici preparativi si passa agli inevitabili dissidi familiari provocati dalla presenza fracassona dell’inaffidabile nonno Ben (il celebre attore francese Andrè Dussolier che va ricordato poiché co-protagonista del bellissimo ‘Un cuore in Inverno’) che si aggiunge alla comitiva all’ultimo momento.

‘Inforcando’ la fiammante monovolume Medusa, la costosissima autovettura iperperformante e super accessoriata appena acquistata, ed immessi nell’autostrada, dopo una sosta alla stazione di servizio per fare il pieno e ‘imbarcare’ clandestinamente una nuova passeggera che si va ad aggiungere ai due figli piccoli ed alla moglie incinta al nono mese di gravidanza, si giunge all’evento che innesca l’intreccio principale dell’intera pellicola: il sistema cruise control del veicolo va in panne e monsieur Tom non è in grado di azionare l’impianto frenante che lo porta a guidare alla velocità fissa di 160 km orari.

Tale ‘gancio’ narrativo trasforma la commediola in un adrenalinico film-action alla ‘Speed’ nel quale il regista Nicolas Benamou ripropone i ritmi del fortunato, soprattutto al botteghino francese, ‘Babysitting ‘ del 2014 (replicato con il secondo capitolo un anno dopo).

Come nelle scene di guida spericolata già viste nella saga francese iniziata dal regista Luc Besson di  ‘Taxxi’ più che ridere si tende all’angoscia provando la naturale empatica claustrofobica nell’essere rinchiusi dentro una vettura che corre a velocità sostenuta senza la benché minima possibilità di poter frenare o di manomettere il sistema elettronico di guida assistita che fa rimpiangere la vecchia meccanica ‘analogica’ delle autovetture che guidavano anni fa i nostri genitori.

Ricco di gags divertenti dentro e fuori l’abitacolo; da notare che il soggettista non si lascia sfuggire l’occasione, ma questa è una pratica comune dai tempi di Hitchcock, di canzonare le forze dell’ordine, in questo caso i bislacchi gendarmi francesi dei quali viene caricaturata, eccessivamente direi, la figura della comandante.

Dal ritmo incalzante, con momenti spassosi per tentare di stemperare il clima d’ansia che si mescola alle risate di questo movimentato divertissement, fa piacere consigliare la visione dell’ennesima commedia brillante ben realizzata (come spesso capita) dai nostri cugini transalpini.

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