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Fargo

Regia di Joel Coen vedi scheda film

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La recensione su Fargo

di Maciknight
6 stelle

Bel film dei fratelli Coen ma anche sopravvalutato. Indubbiamente il talento c’è e si vede, soprattutto nel saper condensare e narrare il senso del paradosso e del grottesco, della beffarda fatalità, della stupidità e fragilità umana, della superficialità e falsità nei rapporti umani, ecc..

Bel film dei fratelli Coen ma anche sopravvalutato. Indubbiamente il talento c’è e si vede, soprattutto nel saper condensare e narrare il senso del paradosso e del grottesco, della beffarda fatalità, della stupidità e fragilità umana, della superficialità e falsità nei rapporti umani, ecc., che caratterizza e condiziona interamente la realtà con cui interagiamo quotidianamente. I Coen infrangono sempre ogni tabù producendo film totalmente anticonvenzionali, di forte impatto cinico e durezza scenica, mostrando sempre il lato peggiore dell’umanità, oltre ogni limite, soprattutto la sua inaudita imbecillità, per non dire demenzialità. In questo film ad esempio oltre alla protagonista capo della polizia locale che svolgerà le indagini (stile casalinga di Voghera ma più intelligente), interpretata dalla McDormand che col marito sembra non faccia altro che mangiare (la principale attività che svolgono più o meno tutti i personaggi del film), pare non vi sia un solo personaggio dotato di un quoziente intellettivo superiore a 80, per tacere del protagonista maschile magnificamente interpretato da Macy, un inetto pusillanime meschino psicopatico latente e demente, che lo spettatore desidererebbe sopprimere dopo un paio di minuti delle sue performance esistenziali, tanto si rende odioso ed imbecille. Nel tratteggiare personaggi osceni e stupidi i Coen sono probabilmente ineguagliabili, non so se è per gioco o perché nella loro vita si sono sempre e solo imbattuti in persone stupide e quindi le ritraggono e tratteggiano continuamente nei loro film, o perché si sono fatti prendere la mano ed hanno finito per sopravvalutarsi sentendo molto più intelligenti della media. Un fatto però è certo: immergersi nei loro film significa tuffarsi in un mondo in cui l’umanità è di una stupidità inaudita, illimitata, oltre ogni aspettativa. Infatti non sono i crimini per quanto cruenti che vi sono descritti a suscitare sdegno e sorprendere, ma la stupidità dei protagonisti.. E gli stupidi si sa non possono che fare danni, e trattandosi di crimini significa ad esempio massacrare, senza motivo, solo per l’assoluta incapacità di pianificare, prevedere, anticipare il pericolo , gestire gli imprevisti, le variabili in gioco, ecc., quindi significa improvvisare ricorrendo ai due soli neuroni di cui si dispone. La responsabile della polizia locale verrà a capo dei crimini commessi (omicidi plurimi più un rapimento) non per capacità investigative ma per l’inverosimile stupidità dei criminali che faranno tutto da soli, basta dar loro corda e si impiccheranno. Tutti gli altri sono solo personaggi di contorno, che danno il loro contributo nel fornire un’immagine diffusa di imbecillità immanente al distopico mondo psicosociale dei Coen. Il film mi ha dato l’impressione abbia qualche sbavatura narrativa ed omissione, ma potrebbe essere per il fatto che avendolo visto in tv non fosse integrale ma tagliato in qualche scena. Punteggio da sufficienza piena, seppur con le riserve che ho descritte.

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