Regia di Gregory Hoblit vedi scheda film
Tratto dal romanzo di William Diehl, questo legal-thriller firmato dal bravo Gregory Hoblit contiene molto materiale interessante: dal ritratto umano dell'avvocato Vail-personaggio tutt'altro che bidimensionale, che confessa di difendere colpevoli per poter "capire come persone buone possano fare cose cattive", credendo nella fondamentale bontà degli individui; ad una storia di omicidio che cela segreti tutt'altro che scontati e banali; a tripli giochi credibili e un buon lavoro sui personaggi, tutti credibili ed umani.
Il problema, purtroppo, risiede nella lenta verbosità di troppe scene del film(specie quelle in aula), che vengono ben rette dai bravi attori, ma si protraggono troppo a lungo, con una incapacità di sintesi imputabile in primis alla sceneggiatura.
Peccato, perchè gli attori erano perfetti: Gere e la Linney, due attori con la "a" maiuscola, hanno un feeling incredibile, ed indubbiamente i loro "duetti" fuori e dentro all'aula rappresentano le parti più umane e coinvolgenti della storia.
In definitiva, comunque, difetti e lentezze a parte, dubito che non riguarderete il film almeno un paio di volte(saltando magari i pezzi noiosi): Edward Norton, infatti, qui al suo esordio(col botto!), capace di cambiare-corpo,voce,sguardo-con sottigliezza magistrale da un'identità all'altra, è tanto bravo da rendere impossibile non provare il desiderio di rivederlo e risentirlo per godere della sua performance.
Se non altro, Schegge di paura ha avuto l'onore di servire da trampolino di lancio per uno degli attori più bravi di questi ultimi anni.
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