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Una famiglia

Regia di Sebastiano Riso vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Una famiglia

di NOG8
8 stelle

"Questo paese non cambiera' mai", e' piu' o meno questa la frase pronunciata verso la fine di questo triste e buio film, da Ennio Fantastichini (il povero e compianto bravo attore), felicemente innamorato di un altro uomo molto piu' giovane di lui, in una bellissima casa di Roma. Sono in attesa di avere il loro bambino. Come fare ad averlo lo si scoprira' nel corso di questa drammatica storia, ambientata nella capitale di questa assurda, nevrotica e impaurita nazione che e' l'Italia.

Roma ne esce con le ossa rotte, tra livide giornate in quartieri anonimi e freddi, su di mezzi pubblici affollati da gente persa per i fatti propri, serate in ristoranti finto chic, accampamenti di camper, cassonetti dei rifiuti scambiati per nascondigli di innocenti creature, da non far vedere a nessuno, da imboscare, da far sparire perche' difettate. Ma allo stesso tempo, Roma ha un'anima tutta sua e unica al mondo, anche nel lato meno bello, nelle sue brutture e nevrosi e' affascinante.

Vincent, un ambiguo cinquantenne con evidenti origini francesi nella parlata e Maria, sua compagna, trentacinquenne romana, leggermente volgare e dai lineamenti marcati e sexy, vivono la loro vita di coppia, in maniera quasi normale, se non fosse per la vita che conducono, i loro soldi li "guadagnano" infatti, in modo sporco e losco, segnando per sempre la fine della normalita' ed entrando in una spirale fatta di rabbia e frustrazione, che per Maria rasenta la follia. In questo susseguirsi di amplessi, cene al ristorante, viaggi in metropolitana e visite da scaltri ed infami ginecologi, l'esistenza della coppia prende pieghe sempre piu' sinistre e nel resoconto finale del film, chi ne esce meno peggio sono le povere coppie che ruotano di contorno a questo crudele ma reale (fin troppo), mondo, i piu' umani sono sicuramente chi vorrebbe una vita normale e avere figli da accudire e crescere, ma non puo' e chi invece potrebbe e' costretto ad un'esistenza atroce che sfiora piu' volte la fine della ragione.

 

 

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