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Omicidio all'italiana

Regia di Maccio Capatonda vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Omicidio all'italiana

di axe
7 stelle

Un commedia grottesca. In un paesino spopolato dell'Abruzzo Meridionale, il sindaco e suo fratello si ritrovano tra le mani un cadavere e decidono di inscenare un efferato omicidio, in modo da attrarre l'attenzione dei media sulla loro località in declino. Riescono nell'impresa, ma il risultato va di molto oltre le loro aspettative, finchè la verità non viene a galla. Dietro la pesante caricatura che Maccio Capatonda fa di una terra che conosce bene, ci sono importanti temi di attualità. Il primo è lo spopolamento e la morte di tanti paesini dell'entroterra italiano. La popolazione si riduce ad anziani relativamente benestanti - e pertanto poco propensi ai cambiamenti; i pochi giovani emigrano. I servizi diminuiscono; le infrastrutture prive di manutenzione vanno in rovina. La località scelta dal regista rispecchia bene questa realtà. Case chiuse o diroccate, strade invase da erbacce, depositi di vecchio materiale qua e là. Un santuccio locale da venerare occasionalmente ed un paio di specialità gastronomiche che tanto buone non sono. Il secondo aspetto è la spettacolarizzazione dei cruenti fatti di sangue. Con evidenti riferimenti ad eventi recenti, Maccio Capatonda descrive la pervasività dei media nelle fasi d'indagine a seguito di fatti di particolare gravità, parodizzando una famosa trasmissione televisiva la cui avvenente conduttrice ben interpretata da Sabrina Ferilli giunge a guidare l'inchiesta, manipolare la verità, dirigire le forze dell'ordine. A conclusione, il mistero sarà risolto, contro la volontà di un superiore, dall'intuito di una caparbia ispettrice. Nel frattempo, però, il paesino vive il suo momento di notorietà, accogliendo il terzo soggetto dell'analisi sociale del regista, il "pubblico pagante", che visita con entusiasmo i luoghi del crimine immaginario. La rappresentazione dei fatti, luoghi e persone è chiaramente grottesca, altisonante; a tratti anche irritante - come il dialetto "imbastardito" parlato da alcuni personaggi, ma è comunque un'enfatizzazione della realtà. I due attori protagonisti recitano in maniera convincente. Personalmente li ho apprezzati di più nel precedente film "Italiano Medio", ma è questione di gusti. Non eccezionali i comprimari, con l'eccezione di Sabrina Ferilli. Il personaggio interpretato da Nino Frassica, poi, è proprio fuori luogo, anche se ben sostenuto dall'esperienza dell'attore. Una commedia particolare, ben confezionata e ricca di contenuti. Ma l'eccessiva "carica" delle immagini e la stravaganza dei personaggi può far storcere qualche naso. Non per tutti.

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