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Omicidio all'italiana

Regia di Maccio Capatonda vedi scheda film

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La recensione su Omicidio all'italiana

di ethan
5 stelle

Nel paesino di Acitrullo vivono solo 16 abitanti, compresi il sindaco Piero Peluria (Maccio Capatonda, che interpreta anche altri due personaggi secondari) e il vicesindaco nonché suo fratello Marino (Herbert Ballerina) e non succede mai nulla di eclatante: una sera però la contessa Ugalda (Lorenza Guerrieri) muore soffocata e Piero e Marino, trovandola senza vita, inscenano un omicidio per attirare le attenzioni della trasmissione TV 'Chi l'Acciso' - che indaga sui casi più scottanti di cronaca nera - condotta dalla bella ma spregiudicata Donatella Spruzzone (Sabrina Ferilli).

'Omicidio all'italiana' è il secondo film che Maccio Capatonda scrive (in collaborazione con addirittura altre cinque persone, tra cui il sodale Herbert Ballerina) e dirige per il grande schermo, dopo l'opera prima 'Italiano medio': il comico abruzzese è di estrazione principalmente televisiva (e anche radiofonica) e nel passaggio al medium cinematografico si vedono gli effetti. Maccio possiede senza dubbio un talento comico recitativo nel creare alcune maschere o 'mostri' che sono il frutto dell'Italietta televisiva contemporanea, specchio di un paese in crisi 'esistenziale', ma il meglio, a mio avviso, lo dà in alcuni sketch, visti su YouTube (che consiglio vivamente di recuperare e godersi, come ad esempio 'La febbra' oppure 'L'uomo che non reggeva l'alcol') che hanno la caratteristica di essere, proprio per la brevissima durata (a volte di un paio di minuti) fulminanti ed esilaranti.

Dilatandole al cinema, in una durata che arriva, nello specifico, all'ora e quaranta minuti, tali gag perdono irrimediabilmente parte della loro efficacia e dovendo anche costruire una storia attorno risultano un po' sfilacciate e forzate. E' un peccato, poiché il duo Maccio-Herbert ispira simpatia e funziona a meraviglia, ma la satira della Tv del dolore si ferma alla superficie delle cose, puntando più verso un cinema grottesco, non raffinato nello stile ma con molti momenti divertenti, alternati ad altri meno incisivi.

Da ricordare, oltre alla coppia comica protagonista, il personaggio dell'anchor woman di Sabrina Ferilli, che con il suo arrivismo, il suo montare e smontare ogni singolo caso e il suo interesse per l'audience pare una 'parente stretta' di una delle tante conduttrici che ristagnano nell'asfittico panorama del satellitare terrestre odierno.

Voto: 5,5. 

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