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Casinò

Regia di Martin Scorsese vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Casinò

di Donapinto
8 stelle

Terzo capitolo di una ideale trilogia sulla malavita Italo-americana iniziata da Scorsese nel 1973 con MEAN STREETS e proseguita nel 1990 con QUEI BRAVI RAGAZZI. Questa volta il grande regista Italo-americano, trasferisce l'azione dai quartieri malfamati di Little Italy e Brooklyn alla scintillante e illuminatissima Las Vegas, capitale del gioco d'azzardo americano (se non mondiale), con tutti i suoi (finti) sogni e i suoi innumerevoli eccessi. CASINO' ci narra questo mondo con le sue pesantissime infiltrazioni da parte di Cosa Nostra. Rispetto a GOODFELLAS, le cose non cambiano granché: il sangue scorre a fiumi, con situazioni di una violenza e di una crudeltà veramente disturbanti (la brutale esecuzione nel finale di Joe Pesci e suo fratello). A tratti CASINO', sembra proprio un film realizzato sulla falsariga di GOODFELLAS, suscitando un senso di deja-vu, con la sua eccessiva narrazione fuori campo, montaggio adrenalinico e due protagonisti già presenti nel precedente film. Se il Sam Rothstein interpretato da De Niro, ricorda solo a tratti il glaciale e spietato Jimmy Conway risultando un individuo cinico ma perfettamente lucido ed equilibrato, il Nicki Santoro di Joe Pesci e' l'esatta copia carbone di Tommy De Vito: un killer psicopatico e sanguinario, che in entrambe le occasioni morra' di una morte atroce. Ma nelle ben tre ore di pellicola, CASINO' anziché impantanarsi, migliora ogni minuto che passa. Scorsese approfondisce sempre di più il rapporto con i suoi personaggi, mostrandone anche le immancabili debolezze (il tormentato rapporto fra Sam e Ginger) facendosi aiutare da attori straordinari, dove a sorpresa emerge Sharon Stone, fino ad allora considerata una diva senza arte e talento, ma che sotto la direzione di uno dei più grandi cineasti del mondo, riesce a tirare fuori insospettabili doti recitative. Grande affresco su una città costruita dalla malavita, come già aveva specificato il gangster ebreo Ayman Roth ne IL PADRINO PARTE SECONDA, circondata da un deserto adibito ad enorme fossa comune. CASINO' non raggiungerà forse le vette dei capolavori scorsesiani, ma rimane un brano di cinema difficile da dimenticare.

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