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Casinò

Regia di Martin Scorsese vedi scheda film

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La recensione su Casinò

di maso
4 stelle

Io un film del genere non dovrei neanche commentarlo
perchè sono troppo di parte, ossia non digerisco i film
che danno sfoggio delle organizzazioni malavitose
ma a conti fatti farò uno strappo alla regola perchè
questo versamento di bile di Scorsese con un Joe
Pesci da acchiappare per i testicoli al primo dei suoi
500'000 “Che cazzo vuoi?” con quella faccia da duro
alto un metro e mezzo l'ho trovato di una noia
mortale e con gli sbadigli ho riempito il mio zaino
Invicta.
De Niro è in gran forma e si innamora di brutto di
una pippatissima Sharon Stone costantemente
sclerata, schizzata, piagnucolante, bbona come
un piatto di verdure miste di contorno a un pollo
arrosto ruspante ma nonostante riescano a
farsi  dichiarare marito e moglie lei non lo asseconda
mai e non lo ama neanche un po’ talmente incasinata
com’è con droghe, alcolici e amanti trasversali, uno
dei quali è un inquietante James Woods, baffuto e
saltuariamente bastonato dai tirapiedi di De Niro che
essendo il boss indiscusso di ben quattro casinò di
Las Vegas, affiliato con mafiosazzi incazzatissimi non
può tollerare che la sua pupa per niente secchiona
possa corneggiarlo a destra e a manca con omuncoli di
tale risma ma come detto la Stone in questo film è una
starlette isterica che spende e spande per soddisfare i
suoi vizietti e frequentare locali notturni, tanto è vero che
una sera per andarsi a divertire lega al letto la figlioletta
che udite udite alla tenera età di 8 anni voleva andare a
vedere “The Elephant Man”.
La colonna sonora a base di Fleetwood Mac, Devo e
Rolling Stones è l'unica cosa che ha tenuto vivo il mio
interesse perché il casinò, le slot, i mafiosi dall'accento
siculo, i siculi dall'accento mafioso, gli accenti mafiosi
dallo siculo comportamento straboccano dai tavoli verdi
di questo film al ritmo di slot slot slot, dling dling jackpot:
parlano, parlano e poi parlano ma in fondo cosa si dicono? 
Un bombardamento logorroico di minacce, parolacce,
battutacce, scaramucce, bastonate ...e chirurgia
sperimentale...com’è palloso sto film... com’è palloso
sto film.
La prima parte che dura circa un paio d’ore l’ho trovata
veramente noiosa mentre ho seguito con più interesse
l’ultima frazione in cui la Stone comincia a cornificare
Bob “l’hai detto a me” con Joe “spacca tutto” Pesci il
cui bullismo non lo puoi bloccare, non lo puoi recintare
….com’è palloso sto film….. com’è palloso sto film.  
Scorsese rimane per me un grande filmaker ma non
mi rimangono graditi i suoi film densi di chiacchiericcio
sfrenato ma ho apprezzato molto la partita di baseball
finale fra la cricca di mobsters e Joe Pesci che ora dorme
sepolto in un campo di grano, non è la rosa non è il
tulipano e potrei aggiungere che chi pensa è muto
come un pesce, anzi è Joe Pesci.
Non date troppo peso a questo mio commento, odio
i film sui mafiosi tanto e come la mafia che è la vera
piaga incurabile del nosro paese.                                                                                                             
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 

Su Robert De Niro

Bob in gran forma, mi è piaciuto il suo personaggio ma il film
non lo rivedrei neanche con la Stone nel mio letto.

Su Sharon Stone

Che donna la Stone! Un viso indimenticabile e in
questo frangente sfoggia con grande credibilità
delle doti drammatiche notevoli, uno dei punti a
favore di questo film.

Su Joe Pesci

Per me è assolutamente inverosimile come
duro, ma se è alto come un vespasiano.

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