Regia di Tim Robbins vedi scheda film
Due grandi interpretazioni,di Sean Penn e Susan Sarandon,impreziosiscono il valore gia'alto di un film coraggioso,perche'tratta un argomento ostico e delicato come la pena di morte,e l'atteggiamento mentale al riguardo dell'uomo d'oggi.Tim Robbins,alla seconda prova da regista,imposta molto bene il discorso,inquadrando un condannato che è colpevole di crimini orrendi(ha violentato una ragazza e poi l'ha uccisa ,freddando poi anche il fidanzato) e una suora che cerca delle riposte,e di evitare l'applicazione della pena capitale,e il quadro umano attorno,formato anche dai genitori delle vittime,che si dividono tra chi vuole che il condannato faccia la fine prefissata,e chi ,pur tormentato,non è cosi'convinto che sia giusto.Il film,nella linea della grande tradizione del cinema impegnato e democratico statunistense,è emozionante,teso,non si arroga l'imposizione di una presa di posizione determinata.E l'accoppiata Penn-Sarandon è un doppio numero da manuale dell'Attore,sulle note ispirate e drammatiche della canzone che porta lo stesso titolo del film,di Bruce Springsteen.
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