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Apocalypse Now

Regia di Francis Ford Coppola vedi scheda film

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La recensione su Apocalypse Now

di BirreciPaolo
10 stelle

Apocalypse now di Francis Ford Coppola 1979 Durata 150 minuti

 

Opera capitale della cinematografia Americana e mondiale di portata epica che ancora oggi riesce a scuotere lo spettatore con la sua forza emotiva travolgente. Ci troviamo nel Vietnam e seguiamo la vicenda del soldato Willard completamente distrutto e logorato mentalmente e fisicamente dalla guerra e con un sistema nervoso a pezzi , questo lo porterà a essere chiamato per una missione estrema , risalire la Cambogia per raggiungere l’ex generale Kurtz interpretato da un indimenticabile Marlon Brando che , impazzito , sta combattendo una sua guerra privata e folle. Il nostro protagonista compierà un viaggio nei meandri più oscuri e inquietanti dell’ambiente vietnamita che può essere visto come la rappresentazione dei giorni infernali , tra generali che comandano di surfare contemporaneamente ai bombardamenti del napalm o fotoreporter che fotografano un ambiente privo di senso razionale , oppure ancora attacchi da parte di elicotteri a ritmo di Wagner che regalano al film un affresco di fronte a una rappresentazione allucinata e apocalittica della guerra , che il film sviscera estremizzando il tutto e raggiungendo vette quasi oniriche. Nella pellicola siamo bombardati continuamente da sequenze memorabili e rimaste nell’immaginario collettivo , ma la più emblematica e rappresentativa è senza ombra di dubbio l’attacco aereo con la cavalcata delle Valchirie ad accompagnare il tutto , scena encomiabile nel dimostrare come uno stile di musica assolutamente classico si presta a fini terroristici e bellicosi , Coppola in questo modo smonta gli ideali più puri e classici che sentire un pezzo simile può suscitare , per trasformarli in qualcosa di terribilmente infernale. La mitica musica di Jim Morrison , tra l’altro amico del regista , mette le cose in chiaro fin dalla primissima sequenza , il motivo principale dell’intera opera con THE END , la fine appunto , la fine di qualsiasi umanizzazione da parte dell’essere umano che la guerra spoglia dai suoi ideali più puri , raggiungendo la forma più medievale e primitiva del suo animo più profondo e abissale. Elemento fondamentale è anche la dipartizione tra bene e male rappresentati dal personaggio insicuro e debole di Willard e poi successivamente da Kurtz , che nell’incontro finale ci mostra con contorni da semi Dio,come se fosse una creatura demoniaca , i suoi deliri di onnipotenza , sviscerati dai suoi tremendi discorsi interiori. Discorsi che presentano una valenza fortemente simbolica e suggestiva su tutta la società Americana del periodo e che ci permettono , con accurate riflessioni , di dare una determinata interpretazione alla complessa e sfaccettata opera coppoliana. Apocalypse now è una critica dell’intera cultura e civiltà occidentale , anche grazie alle massiccie citazioni letterarie che raggiungono il suo apice proprio nel finale , dove Willard uccide il Dio Kurtz , che possiamo interpretare come una sorta di sacrificio purificatorio di tutte le scorie maligne che la pioggia rende funzionale in maniera del tutto allegorica Nella pellicola in questione tutto è funzionale alla narrazione , inclusa la splendita fotografia dell’italiano Vittorio Storaro che gli permise di vincere anche un premio Oscar , come nell’inferno dantesco più sprofondiamo negli abissi interiori dell’animo umano e più ci accorgiamo di colori più oscuri e violenti ,sempre in bilico tra un arancio e un nero opaco , donando al film un’aura epica e mistica.

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