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Uomo bianco, va' col tuo Dio!

Regia di Richard C. Sarafian vedi scheda film

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La recensione su Uomo bianco, va' col tuo Dio!

di maso
8 stelle

Western assolutamente atipico che non assomiglia a nessun altro, in cui ci viene raccontata la conquista di terre ancora inesplorate nei territori del nord ovest all'inizio del dicainnovesimo secolo: una spedizione di esploratori sta trasportando una imbarcazione verso il fiume Missouri trainando il pesante scafo posto su un grande carro con una ventina di muli, il gruppo di esploratori condotto dall'anziano capitano Henry è composto da cacciatori di frodo e ingenui mercenari ma uno di loro è una personalità a parte, Zachary Bass è un abile cacciatore che non si separa mai dal suo lungo moschetto, solitario, taciturno, esperto conciatore di pelli, il suo rapporto con i compagni di viaggio è molto distaccato, il destino lo mette a confronto con una serie di sevnture poichè viene aggredito quasi mortalmente da un orso durante una battuta di caccia e poi ricucito alla bene e meglio dal dottore della compagnia che non gli da più di ventiquattro ore di vita tanto che viene abbandonato al suo destino sulle rive di un ruscello su ordine del capitano Henry pur essndo descritto da lui stesso come un figlio, tutto ciò fa sembrare il suo abbandono anche più disumano ed imperdonabile. 
Inizia per Bess una lotta per la sopravvivenza con il sapore di un rito iniziatico che lo porta a compiere una rivalutazione sul valore reale della vita stessa mentre insegue come un fantasma coloro che lo hanno abbandonato e impara a conoscere le tribù indiane che popolano quei territori così impervi e si dimostreranno più ricchi di valori morali dei suoi incivili e vigliacchi compagni.
Il film ha delle caratteristiche appartenenti al genere quasi ribaltate e stravolte a cominciare dal protagonista Richard Harris che parla pochissimo se non nei significativi flashback che ne definiscono il carattere ateo ed aspro nei confronti della religione, la sua interpretazione è affidata molto ai suoi occhi sofferenti e il suo corpo martotiato spesso ripreso da Sarafian in inquadrature strettissime, l'ambiente che lo circonda è una natura selvaggia ma priva di praterie o canyon sabbiosi e soprattutto dei simboli dell'avvento dell'uomo civilizzato, le montagne innevate e soprattutto una boscaglia grigia e fangosa sono i luoghi in cui Bess ritorna quasi all'età della pietra e come un cavernicolo è costretto ad ottimizzare ciò che gli capita fra le mani per combattere il freddo e la fame, basta pensare alla scena in cui utilizza le pagine della bibbia, l'unico manufatto rimasto casualmente con lui, per alimentare il fuoco.
I pellerossa sono descritti nel film come gente di raffinati valori morali e profondamente rispettosa della natura ma capace anche di combattere selvaggiamente chi trasuda ostilità nei loro confronti, tali valori trasmigrano durante il viaggio anche nel personaggio di Bess che lotta per la sopravvivenza comprendendo sempre più quanto la vita stessa sia un miracolo giornaliero da conservare ed ammirare come durante il parto della squaw da lui osservato in rispettoso silenzio ed il piccolo coniglio bianco che sarebbe stato una preda solo prima dell'inizio della sua odissea, esattamente opposto il capitano Henry interpretato da un ruvido John Houston che vedrà la sua spedizione crollare sotto il peso inesorabile della natura e dei suoi legittimi abitanti ma quella barca sulle ruote che taglia il fiume in secca è una immagine unica nel genere western.
L'unica pecca secondo me è la scelta di un attore con gli occhi chiari e i lineamenti poco indiani per interpretare il pellerossa capo tribù che pronuncia la battuta del titolo italiano alla fine del film mentre dialoga con il protagoniosta, so che non è facile trovare un attore decente di etnia indiana ma sa avessero risolto questo problema i toni realistici eccellenti del film non sarebbero stati sciupati, rimane comunque uno dei migliori western anticonformisti come "Jeremy Johnson" di Pollack e "Soldato Blu" di Nelson condito da una regia estrosa di Sarafian ed un intensa prova di Harris.

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