La recensione su Viaggi di nozze

Ritorno al passato e al successo per Verdone che si sdoppia in 4, anzi in 5 se si considera la regia per un film che fu visto da tutta Italia proprio perchè riportava alla luce una formula che agli esordi lo aveva collocato nel corpuscolo degli alfieri della nuova commedia all'italiana.

"Viaggi di nozze" vede il Carlone nazionale interpretare quattro personaggi in 3 storie di matrimoni che non si sfiorano e che hanno toni diversi oltre che proporre novità caratteriali e vecchi cavalli di battaglia dell'autore.

La più fresca è sicuramente quella in cui interpreta un coatto rocchettaro e capellone che ha incrociato gli anelli con una bonazza ruspante che ha il volto di Claudia Gerini, nel ruolo che l'ha lanciata nel cinema italiano.

Il personaggio è sicuramente una novità nella lunga lista di Verdone, la parlata caricata e la continua ricerca di un rapporto stravagante condito dal tormentone "Famolo strano" hanno colpito il suo pubblico e devo dire che l'altra faccia di questo personaggio e la sua consorte è messa in mostra con il giusto tono: una coppia giovane e vogliosa di emozioni forti che però oltre a questo non ha molto da dirsi vista la pochezza culturale, non a caso il loro tour d'amour è un giro delle discoteche del centro Italia e quando si trovano a Piazzale Michelangelo di fronte alle bellezze fiorentine Ivano chiede "Ma n'dò sta o stadio?",  Jessica dal canto suo gli tiene bordone quando risponde agli amici al cellulare con la solita tiritera annoiata e ciancicante "A stronzi? N'dò annate......che fate....".

Verdone più che negli altri episodi si serve bene alla regia creando un road movie tricolore molto scorrevole che alla fina vira pesantemente sul malinconico.

L'episodio del logorroico Raniero Cotti Borroni è come dichiarato dallo stesso Verdone (.....e che rivelazione!) un parente clone del Furio iperteso degli esordi aggiornato alle soglie del 2000 con il cellulare acceso 24 ore su 24 anche quando sta facendo sesso con la moglie Fosca.......mmmmh!?!? Veronica Pivetti ......... sorella della Pivetti al tempo presidente del consiglio.....highly recomended?

Mi sa di si, anche perchè è completamente esterrefatta e non reagisce come la mitica Magda, tutto l'opposto alla fine ma tutto sommato è un'attrice capace e simpatica alla quale sta bene il ruolo.

Raniero e consorte sono il segmento già sentito e meno riuscito, certo il suo perenne "Non mi disturba affatto" diverte ma qualche tratto alla regia è davvero scadente, ad esempio gli inframezzi della gente disgustata del vagone ristorante, macchinosi nel montaggio e ripresi senza un briciolo di professionalità.

Il viaggio di nozze andato a male vede Verdone nel ruolo di se stesso, senza la parlata tonta di Leo che a sua detta faceva troppo macchietta, e mi trova d'accordo, ripropone però il ruolo del prete che celebra il matrimonio: rilucidato e con una voce rimodulata su un sermone a mitraglietta raggiunge punte di comicità irresistibile con un ruolo di contorno che occupa il film solo per un breve scorcio.

Giovanni e Valeriana si trovano fra i piedi il padre di lui, anziano e rinco, e purtroppo un gruppo di parenti serpenti che non se ne vuole o non può occuparsene impedendo la loro luna di miele. Il vecchietto è una sagoma "Me volevo pià nu gelatino...." ma Verdone è nonostante tutto più cinico che comico in questo episodio e forse ottiene il massimo da tutti i suoi attori ben diretti.

Il film è molto divertente e mette in connessione il vecchio e il nuovo Verdone che purtroppo dopo questo film a parte "Sono pazzo di Iris Blonde" produrrà film davvero dimenticabili causa anche un ovvio ristagno di idee.