Regia di David Fincher vedi scheda film
Insieme a Il silenzio degli innocenti, il migliore del suo genere. Si tratta di un film che lega una storia tremendamente affascinante a dei temi filosofici e a quel pizzico di horror che lo rendono teso e affascinante; in mezzo a tutto questo pone delle domande a cui verrà data un' unica risposta : è giusto definire innocenti persone che vivono di sfruttamento e di egoismo ? Si può vivere in un mondo in cui non si può uscire di casa senza essere aggrediti e senza vedere ad ogni passo persone che coltivano con cura la propria avidità di vivere una vita apatica ed inutile ? E se si, come vi si può crescere se non unendosi a quest' ultimi nutrendosi del decadimento della nostra società ? Infine, si può fare qualcosa per cambiare il mondo ? La soluzione a questi quesiti viene data da Morgan Freeman cambiando una frase di Hemingway : no, il mondo non è e non sarà mai il posto giusto quindi è inutile insultarlo o tentare di fuggire via; si, si può tentare di difenderlo dalla pazzia dell' uomo e quindi spettere di vivere come gli ignavi di Dante, senza ideali e senza un posto nel mondo. Recitazione superba da parte di tutti, colonna sonora non perfetta ma ben montata e decisamente inquietante, metodi di uccisione geniali (quello che mi ha fatto più effetto è stato l' accidia, orrore allo stato puro) e finale shok, crudele e per niente scontato. L' inseguimento sotto la pioggia è eccellente.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta