Regia di Wong Kar-wai vedi scheda film
Costituito da due episodi ambientati nello stesso quartiere di Hong Kong. In entrambi due coppie s'incontrano , si sfiorano, cercano qualcosa. Il film è immerso nel tipico caos delle città orientali, è il tentativo di isolare da questo contesto di solitudine rumorosa, l'individuo, la sua unica e irripetibile singolarità, il suo insopprimibile bisogno di amore. Nel primo episodio, il regista Wong Kar-wai lavora proficuamente sullo scorrimento dell'immagine, sovrapponendo la stessa scena girata a diverse velocità, così creando un effetto particolare che riporta al mosso fotografico, a un movimento trascinato e quanto mai pittorico. In questo modo ottiene il duplice obiettivo di esaltare l'attrazione spettacolare ma anche quella drammatica, attraverso l'elaborazione dell'immagine sfuocata e rallentata o accelerata, avvicina lo spettatore allo stato d'animo dei protagonisti. Si rischia però che l'esibizione creativo tecnologica ridimensioni un pò troppo la storia che risulta abbastanza frammentata. Il secondo episodio è più facilmente leggibile, la storia d'amore fra i due protagonisti è abbastanza prevedibile e non suscita sorprese. Unico elemento di forte interesse è il rilievo che il regista dà agli oggetti, con inquadrature ravvicinate e inseriti nei dialoghi come veri e propri componenti umanizzati. Essi diventano corpo del ricordo e della rinascita dei sentimenti, riempiono il silenzio affettivo esteriore che circonda la coppia di attori. Il risultato finale è gradevole ma non trascinante come i successivi lavori del regista, che all'occorrenza insisterà sulle tracce già accennate in questo film per approfondire meglio linguaggi e contenuti.
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