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Alba rossa

Regia di John Milius vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Alba rossa

di scandoniano
4 stelle

Film fazioso, meramente filo-americano, spacciato per provocatorio e metaforico, ma in realtà retorico, figlio del più classico “American Dream”. La sceneggiatura parte da una dicotomia: buoni (Americani), contro cattivi (russi e cubani assieme). La solfa del "what if..." come provocatorio input di fondo, consente una seconda chance. I russi-cubani, insomma i comunisti, invadono e rinchiudono in campi di concentramento gli americani, mentre un gruppetto di ragazzini superstiti si rifugia in periferia sulle montagne. La contrapposizione America versus comunismo è palese, ma si può comprendere, analizzando i due "schieramenti", il palese messaggio nazionalista di stampo retorico-propagandistico di Milius, in periodo di guerra fredda: ragazzini americani soli, inesperti, in condizioni igieniche e di salute precarie, nonché con scarse provviste e poche munizioni tengono testa agli stolti invasori stalinisti, padroni del centro città, muniti di uniforme, con carri armati e munizioni in quantità, torturatori degli americani prigionieri… Eppure, questa virtuale (seppur definita) terza guerra mondiale finisce e qualcuno dei ragazzini lo racconta, sintomo che qualche superstite dalla parte americana è rimasto. Aldilà dell'azzardo della sceneggiatura (a cui, come detto, la tecnica del "what if..." dà una grossa mano) è evidentissimo il tentativo di contrapporre la violenza e la spietata crudeltà degli invasori ai buoni sentimenti del gruppetto di americani (solidarietà, amor patrio, resistenza, sacrificio, sopportazione del dolore e delle condizioni più impervie). Un’altra interessante interpretazione è la concezione del film come una metafora capovolta del Vietnam (guerriglia americana contro guerra organizzata degli invasori russo/cubani): se la teoria reggesse, e visti i risultati in Vietnam, qui ad uscire vincitori sarebbero gli Americani. Interessante l’idea di fondo, non tanto la teoria che la sorregge.

Cosa cambierei

lo farei meno retorico, meno "I have a dream", meno spudoratamente FALSOmoralista e fazioso...

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