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Seven Sisters

Regia di Tommy Wirkola vedi scheda film

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La recensione su Seven Sisters

di Furetto60
7 stelle

Ambizioso thriller fantascientifico.Non male

Nel 2073 ,in un mondo post-apocalittico,devastato da  cataclismi meteorologici e scarsità di risorse alimentari e afflitto da un irreversibile incremento demografico,la società ha adottato misure  draconiane,il pensiero va "maliziosamente" alla  Repubblica Popolare Cinese e all’ex Unione Sovietica.Viene istituita dunque  una legge centrale,inderogabile,che obbliga le famiglie al  concepimento di un solo figlio per nucleo e impone l'ibernazione dei figli in più,aspettando di risvegliarli,allorquando i tempi saranno pù propizi,poi  ogni  persona deve essere catalogata e sempre reperibile, attraverso un braccialetto elettronico. In questo contesto austero e limitante,Terrence,il sempre grande Willem Dafoe,riesce ad aggirare i controlli del "Child Allocation Bureau", facendo assumere alle sue  nipotine , la cui madre è morta durante il parto, la medesima identità,sette sorelle gemelle. Ognuna prende il nome di  un giorno della settimana e in quello stesso giorno potrà uscire di casa. Per tutto  il mondo esterno, le sette sorelle corrispondono a un'unica persona: Karen Settman,la stratosferica Naomi Rapace,le quali sono costrette ad un'esistenza blindata e clandestina, attente a scansare i controlli feroci della polizia genetica,al cui comando c'è la tremenda Nicolette Cayman,alias Glenn Glose,la quale, in clima di regime, ha  imposto questo rigoroso e intransigente programma di pianificazione familiare.Le bambine crescono, e per circa trent’anni tutto procede bene,anche se tutte patiscono questo singolare "modus vivendi". Quando  però Lunedì non fa ritorno nell'appartamento prigione, in cui le sorelle vivono,l'equilibrio salta e tutte dovranno attivarsi per potersi salvare,dall'ibernazione, che poi si verrà a sapere è ben altra cosa,trasformandosi in uno squadrone d’assalto efficacissimo,dove ognuna svolge il suo ruolo.

La regia, a cura del norvegese Tommy Wirkola, dipinge soprattutto nella prima parte, uno scenario distopico, di tipo Orwelliano di  grande impatto visivo, i colori sono plumbei,il cielo sempre grigio, suggestivo e inquietante,in più si percepisce l'atmosfera ansiogena  di questo contesto militarizzato e ipercontrollato,in forme rigide e ottuse,si respira un efficace senso di claustrofobica angoscia .Poi,però mentre la storia prende piede,il film vira verso l'action movie",dal ritmo  frenetico e un pò confuso,perdendo di vista, il tratto umanistico e sociologico,che lo aveva caratterizzato in principio, ma regalandoci comunque nel finale qualche buon colpo di scena. 

 

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