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Dead Awake

Regia di Phillip Guzman vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Dead Awake

di maurizio73
4 stelle

Dall'impianto dozzinale di film a tema che non lascia nulla all'immaginazione alla piattezza mortale di una messa in scena a base di talami insidiati, fino alle soluzioni di continuità di un montaggio imbarazzante, cita le ragioni di una paura che si autoalimenta delle proprie suggestioni e del mito di una una carcaveja in trasferta nel South West.

L'improvvisa morte durante il sonno della gemella Beth, porta la giovane Kate ad indagare sulla strana sindrome ipnagogica che affliggeva la ragazza sin da piccola. Grazie all'aiuto del fidanzato della sorella ed alle bizzarre teorie dello psichiatra che la aveva in cura, Kate scopre che le credenze popolari sull'origine sovrannaturale del fenomeno hanno più di un fondamento, iniziando così una rischiosa tenzone notturna con la misteriosa creatura che minaccia la propria incolumità e quella dei suoi cari. 

 

locandina

Dead Awake (2016): locandina

 

Thriller sovrannaturale scritto dall'autore di Final Destination e interpretato dalla nuova divetta horror del Connecticut Jocelin Donahue (The Burrowers, The House of the Devil, Insidious: Chapter 2, Holidays) e che si sdoppia per l'occasione, traduce il prevedibile spunto di un soggetto basato su un fenomeno reale e documentato nel pretesto per la solita messa in scena di spauracchi fantasmagorici alla Boogeyman e in una indagine del paranormale legittimata da astruse teorie parascientifiche. Se la scrittura dimostra la buona volontà di rielaborare un immaginario collettivo che negli ultimi anni è stato oggetto di studi che hanno cercato un link tra paralisi ipnagogiche, folklore popolare e spiegazioni neurofisiologiche (con qualche licenza legata all'epidemia di morti da SUNDS degli immigrati Hmong degli anni '70 e '80 e di una loro fantasiosa genarilizzazione all'intera popolazione americana), il film si esaurisce presto in una stanca sequenza di attacchi inferici nel dormiveglia, il ritmo soporifero di una detection del mistero condotta da una coppia male assortita con una componente permutaile (la sorella morta non era poi così diversa) e la solita diatriba tra strizzacervelli di scuole antitetiche che trovano la stessa nemesi mortale ma per opposte ragioni. Pur nel suo impianto dozzinale di film a tema che non lascia nulla all'immaginazione, nella piattezza mortale di una messa in scena a base di candele profumate e talami insidiati e nelle soluzioni di continuità di un montaggio a tratti imbarazzante, le ragioni di una paura che si autoalimenta delle proprie suggestioni come pure le tecniche onironautiche suggerite per smarcarsi dal circolo vizioso di una carcaveja in trasferta nel South West, rappresentano le sfumature più attendibili di una interpretazione del fenomeno che esige un minimo sindacale di approfondimento, dimostrando ancora una volta come la mediocrità del cinema di genere americano sia geneticamente diversa dai suoi imbarazzanti epigoni sparsi per il mondo. Al di là della specificità di un argomento trattato solo marginalmente dal cinema più recente (Sleep-Paralysis 2004 - Kanashibara 2007 - Marianne 2011), brevemente (Hypnagogia 2014: il cortese Lars lo pubblica su youtube - The Sleep of Reason 2014 - Predormitum 2015) o compiutamente (il docufilm The Nightmare del 2015 - Somnia - Before I Wake 2016), resta un plot che rimastica il solito filone delle misteriose entità che infestano le camere degli adolescenti americani afflitti da persecuzioni personalizzate (Candyman - Boogeyman - Nightmare), ma richiama pure il labile confine che separa dimensioni parallele messe in contatto da un ineffabile e misterioso psicopompo (Entity, Poltergheist, Mothman Prophecies: per questo pure il riferimento che associa la Old Hag citata nel film con le credenze in voga nel sud degli States che la vorrebbero premonitrice di eventi infausti o catastrofici come quelli di Point Pleasent, The Darkness: lo sciamanesimo!) piuttosto che la più attuale correlazione con i misteriosi fenomeni delle abduzioni aliene (Communion 1989 - Dark Skies 2013). Insomma se la scrittura avrebbe spunti da vendere ma non li utilizza e la regia si impantana con una messa in scena che azzera la tensione e banalizza il colpo di scena, il cast annovera sparuti spettri di inconsistenti presenze sceniche, eccezzion fatta per la bella eorina dal fisico smilzo e la frangetta ordinata che giace supina con gli occhi sgranati e se ne frega dell'orrida morra che gli giace in petto. La mia personale esperienza conta al più un paio di episodi tanto sgradevoli quanto accattivanti (l'ultimo dovuto ad un antistaminico assunto al bisogno): il risveglio improvviso nel cuore della notte, una minacciosa sagoma oscura che s'appropinqua dalla porta verso il mio letto e la sua stretta mortale che mi toglie il respiro m'impedisce d'urlare. Alla faccia di benigne parasonnie ipnagogiche, della ipervigilanza sensoriale in fase REM e della iperpolarizzazione dei motoneuroni!


«Sono ben sicuro di essere a letto e di dormire… lo sento e lo so… sento anche che qualcuno si sta avvicinando a me, mi guarda, mi palpa, sale sul mio letto, mette le ginocchia sul mio petto e mi prende il collo tra le sue mani e le stringe, le stringe con tutta la sua forza per strangolarmi. Cerco disperatamente di liberarmi, ma sono incapace del più minimo movimento a causa di quel terrificante sentimento di impotenza che ci paralizza nei nostri sogni. Vorrei gridare ma non posso. Cerco con la forza della disperazione di respirare e faccio sforzi tremendi. Tento di girarmi su di un fianco per togliermi d’addosso quella creatura che mi sta schiacciando e soffocando, ma non posso. Poi, all’improvviso, mi risveglio ancora in preda al panico ed inzuppato di sudore. Accendo una candela. Sono solo».

 

Maupassant , Le Horla

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