Regia di Kevin Reynolds vedi scheda film
Fumettone non particolarmente riuscito e certo eccessivamente costoso (visti i risultati) dell'accoppiata Kevin Costner – Kevin Reynolds. Non merita comunque la pessima nomea di cui gode sin dalla sua uscita nelle sale nel 1995.
Reduce dal modestissimo “Rapa Nui”, torna l'accoppiata Kevin Costner – Kevin Reynolds con una seconda pellicola a tema 'acquatico'. Cambia però per l'occasione l'ubicazione temporale degli eventi: il secolo XVII in “Rapa Nui”, un futuro distopico nel caso di questo “Waterworld”. Il film, costato quasi 200 milioni di dollari (che per l'anno 1995 erano davvero tanti ma tanti ma tanti), venne immediatamente bollato come un fallimento sotto tutti i punti di vista e, onestamente, tale astio generalizzato nei suoi confronti, unito al pessimo ricordo del già citato “Rapa Nui” me ne avevamo fatto stare ben alla larga per oltre vent'anni. Ora, a visione ultimata, posso tranquillamente affermare che se da un lato è vero che non siamo di fronte a un'opera memorabile e che con tale budget si sarebbe potuto e probabilmente dovuto far di meglio, dall'altro ho trovato il film ragionevolmente godibile se preso per quel fumettone che in fondo è. Si parte in quarta con una primissima scena nella quale letteralmente si fonde il globo terracqueo simbolo della Universal sui titoli di testa, nel globo reale ma praticamente privo di terre emerse che andrà a fare poi da base al racconto, e con una solidissima mezz'ora di avventure oceaniche di un Kostner ancora in forma (seppur già alle prese con problemi di calvizie...). Da lì in poi il film va però prima rallentando in una parte centrale poco interessante, quindi svaccando malamente (zona Michael Bay, diciamo pure) in quella conclusiva. Grandioso Dennis Hopper nella parte dell'orbo malvagio.
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