Regia di George Cukor vedi scheda film
Grande film di Cukor, quasi ai livelli di "Scandalo a Filadelfia".
Ha perso qualche colpo nel ritmo e nella regia (a volte lento il primo, a volte troppo teatrale la seconda), ma la storia funziona e gli attori sono strepitosi.
Tutta la storia si sviluppa in una casa-palazzo, dove all'ultimo piano nella "sala dei giochi" si nasconde la principessa Hepburn e proprio qua dentro avvengono i momenti migliori del film - a partire dalle acrobazie di lei con Cary Grant, per finire col monologo del fratello sui doni oblianti dell'alcol.
Il senso della storia è in questa famiglia di ultramiliardari (padre e tre figli), dove tutto si è mummificato e che il giovane ragioniere con le sue capriole anarcoidi riesce a svegliare. Ma soltanto per qualche attimo.
Della serie i soldi non danno la felicità.
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