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Chi m'ha visto?

Regia di Alessandro Pondi vedi scheda film

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Fanny Sally

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La recensione su Chi m'ha visto?

di Fanny Sally
5 stelle

Leggera e innocua commedia che riflette sul dilemma dell'essere o apparire, con due popolari attori.

Un talentuoso chitarrista turnista che ha lavorato per tanti anni a fianco dei più importanti nomi del panorama musicale italiano, stanco di essere sempre rimasto all’ombra dei grandi e non riuscendo ancora ad ottenere fiducia per un progetto di disco solista, decide di tornare al suo paesino d’origine, nell’entroterra pugliese, dove ritroverà uno scapestrato e sfaccendato amico di gioventù che gli proporrà un piano per ottenere finalmente la fama da lui tanto agognata: sparire dalla circolazione. Col passare dei giorni, infatti, la sua sparizione inizia a preoccupare i musicisti con cui suonava e i giornali cominciano ad occuparsi del suo singolare caso. Ma sarà davvero la popolarità ciò che desidera?

 

Beppe Fiorello e Pierfrancesco Favino, entrambi reduci da vari successi in prodotti televisivi e oramai volti popolarissimi per il pubblico italiano, si dimostrano molto affiatati e convincenti in questa commedia scritta in parte dallo stesso Fiorello e affidata alla direzione di un nome emergente, Alessandro Pondi, impersonando il tradizionale duo degli opposti. La storia è disseminata di riferimenti all’attualità soprattutto del piccolo schermo, con i suoi programmi sensazionalistici che sfruttano la cronaca drammatica per fare ascolti e costruiscono personaggi dal nulla con la stessa facilità con cui li distruggono (esemplare il personaggio dell’egocentrica conduttrice d’assalto impersonata con piglio da Sabrina Impacciatore), e la morale che ne esce fuori alla fine è abbastanza scontata, così come la svolta finale dei singoli personaggi, tuttavia le situazioni e le interpretazioni sono divertenti, seppure non sempre pienamente credibili e ben amalgamate fra loro, specialmente la storia d’amore, quasi inevitabile che sfocia tra il depresso protagonista e la classica prostituta dal cuore d’oro.

 

Suggestiva l’ambientazione, l’oramai sempre più gettonata Puglia, e incredibile il numero di camei offerti dai cantanti che si sono simpaticamente prestati a fingere di conoscere l’anonimo protagonista.

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