Regia di George Cukor vedi scheda film
'Davide Copperfield', con il nome italianizzato del protagonista, che non so se è un retaggio dei tempi dell'autarchia o una semplice traduzione, è diretto con mano sicura da George Cukor il quale, grazie allo script di Hugh Walpole e Howard Estabrook, modifica alcune parti del corposo romanzo di Charles Dickens ma mantenendone lo spirito, evitando una messa in scena magniloquente nelle (pur pregevoli) scenografie che ricostruiscono in studio l'Inghilterra dell'Ottocento, privilegia lo studio dei molteplici caratteri che compongono il vasto universo dickensiano, ritratti con cura minuziosa e dettagliata, con una gustosa ironia che, a tratti, sfocia nella caricatura.
I temi di fondo dell'opera, innestati in una storia che prevede l'accumulo di catastrofi personali che colpiscono il personaggio principale, che a tutti gli effetti è un romanzo di formazione, sono gli innumerevoli difetti dell'animo umano, come la cattiveria, l'egoismo, l'avidità, il tradimento, contrapposti alla bontà d'animo di pochi, mentre un elemento portante del romanzo, ossia la critica allo sfruttamento dei minori insita nella Rivoluzione Industriale, è accennato ma non molto approfondito nella parte che vede il piccolo David (Freddie Bartholomew) inviato dall'odioso patrigno Murdstone (Basil Rathbone) a lavorare in una fabbrica, nonostante l'età giovanissima.
Riuscitissimo nella galleria di personaggi secondari, tra i quali svettano grazie ad azzeccate delineazioni psicologiche, la burbera ma di buon cuore zia Betsy (Edna May Oliver), il simpatico Micawber (W.C. Fields), dal linguaggio ricercato e dai modi eleganti ma però ricco di debiti, dallo strambo coinquilino della zia Betsy, il signor Dick (Lennox Pawle), il terribile secondo marito della madre di David, Murdstone (Basil Rathbone) ed il viscido Uriah Heep (il cui personaggio ha addirittura ispirato il nome di un gruppo rock heavy-metal, interpretato da Lewis Stone), è invece ambivalente per quanto riguarda il protagonista, dato che tutta la parte in cui compare il piccolo Freddie Bartholomew, giovane attore dotato di una incredibile espressività, funziona di gran lunga meglio della seconda in cui compare il David adulto, impersonato dal non entusiasmante e dal viso un po' anonimo Frank Lawton.
Tra le sequenze da ricordare - una lezione di racconto per immagini - l'estenuante viaggio a piedi per le campagne inglesi (una sofferta via crucis) di David verso la salvezza, rappresentata dall'abitazione della zia Betsy e il tentativo di salvataggio dal naufragio dell'infido amico di David Steerforth (Hugh Williams) da parte di Ham (John Buckler), che si era visto sottrarre la donna amata dallo stesso che tentava, invano, di trarre in salvo.
'Davide Copperfield', pur avendo qualche difetto di scorrevolezza nella parte centrale, è un'opera che conserva ancora il tipico fascino della fulgida epoca degli Studios hollywoodiani.
Voto: 7,5.
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