Regia di Hugh Wilson vedi scheda film
Furbissimo Hugh Wilson. Nel suo Cara, insopportabile Tess, schiera una grande attrice - Shirley MacLaine - così brava da rendere bravi, di riflesso, anche tipi limitati come Nicolas Cage; poi prospetta un finale amaro, ma lo scansa inventando un colpo di scena così inverosimile da rischiare di distruggere l'armonia di odio e amore fra la vedova di un presidente degli Stati Uniti e il capo delle sue guardie del corpo. Tirannica e balzana lei, devoto e dignitoso lui, si affrontano per tre anni prima che cominci il film. I titoli di testa scorrono mentre Cage si prepara a partire dalla campagna dell'Ohio, non proprio movimentata, per tornare a Washington, dove spera di prestare servizio di nuovo alla Casa Bianca. In effetti lui parte, ma in pochi giorni torna indietro: è stato così discreto e sensibile che la sua vedova non può più fare a meno di lui. E lei lo ha detto al presidente in carica, che nulla può negarle, essendo stato il vice del defunto marito. Dopo questo duplice incipit, un duplice finale. Lei è malata incurabile e la malattia spiega le sue stranezze. Qualcuno la rapisce... Anche se non si vedono molte bandiere, risuonano pochi inni, la patria è presente: Capra e Ford sarebbero orgogliosi del collega Wilson.
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