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La polizia ringrazia

Regia di Steno vedi scheda film

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La recensione su La polizia ringrazia

di giurista81
8 stelle

Occasionale e curiosa incursione nel poliziottesco di Stefano Vanzina (alias Steno) che realizza, insieme a Lucio De Caro, una sceneggiatura (voto: 8.5) particolarmente incisiva soprattutto dal punto di vista dei dialoghi e dei monologhi. I due sceneggiatori criticano pesantemente sia il sistema giudiziario (anche se alla fine emerge un barlume di speranza nelle istituzioni) sia, e soprattutto, l’atteggiamento della c.d. “giustizia fai da te”. Si mette così in scena una banda di estrema destra (l’”Anonima Anti-crimine”) composta da ex-poliziotti guidati da un ex-questore che scorrazza per le strade di Roma giustiziando sommariamente criminali, prostitute e pederasti. Da segnalare che questa parte centrale della sceneggiatura sarà poi praticamente ricopiata, un anno dopo dall’uscita del film, dal duo John Milius (sceneggiatore di “Apocalypse Now”) – Micheal Cimino (“Il Cacciatore”) per la realizzazione del film interpretato da Clint Eastwood “Una 44 Magnum per l’ispettore Callaghan”. Davvero bella ed esplicita l’idea di far scaricare ai filo fascisti i cadaveri di alcune delle loro vittime sotto il manifesto (naturalmente riferito ad altri tipi di pulizia) che cita testualmente: “Roma è anche tua, aiutaci a tenerla pulita!”. Ottimo anche il finale in cui si apre un barlume di speranza e di giustizia in mezzo al più nero, ma in fondo realistico, pessimismo (a differenza dell’hollywoodiano film sopra citato qui la storia non si conclude con il protagonista che rimette a posto il tutto).
Notevole la prova di Enrico Maria Salerno (“L’Uccello dalle Piume di Cristallo”, “…A Tutte le Auto della Polizia”) (voto: 8+) che fornisce una prestazione a dir poco maiuscola contribuendo ad innalzare il livello, già alto, del film. Memorabile il suo monologo, condito da una sottile ironia, sulla prostituzione e la sua risposta, alla domanda di un collega (che si meraviglia del comportamento dei latitanti che cominciano a costituirsi dopo l’entrata in azione dell’”Anti-crimine”), “Sempre quando ci sono i terremoti i topi escono fuori dalle fogne”.
Un bravo anche Mario Adorf (“Milano Calibro 9”, “L’Uccello dalle Piume di Cristallo”), che comunque viene poco sfruttato, e a tutto il resto del cast.
La regia di Steno è più che sufficiente (voto: 6.5+) e raggiunge il suo apice (soprattutto della tensione) nella sequenza che precede la fuga del sequestratore con l’auto della polizia. Si nota, però, il fatto che il regista non sia un maestro del genere, di fatti manca quel tocco virtuoso tipico di tali registi. Vi è anche qualche piccola caduta di ritmo.
Buona dal punto di vista registico la scena in cui viene ripresa, come se la mdp scattasse una serie di foto, la ragazza investita dalle auto della polizia. Tale tecnica sarà utilizzata anche nel film “Non Aprite quella Porta”.
Bella la colonna sonora di Stelvio Cipriani (voto: 8+), scialba, invece, la fotografia. Assolutamente da raggruppare tra i poliziotteschi di serie A, sebbene sia più un tendente al genere drammatico che a quello di azione o al thrilling, con una sceneggiatura tra le migliori di tutto il genere. Voto: 8+

Sulla colonna sonora

Bella.

Su Enrico Maria Salerno

Notevole!

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