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Pulp Fiction

Regia di Quentin Tarantino vedi scheda film

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La recensione su Pulp Fiction

di AndrewTelevision01
10 stelle

"Non odi tutto questo? [...] I silenzi che mettono a disagio. Perché sentiamo la necessità di chiacchierare di puttanate per sentirci più a nostro agio? [...] È solo allora che sai di aver trovato qualcuno davvero speciale: quando puoi chiudere quella cazzo di bocca per un momento e condividere il silenzio in santa pace."

 

 

"Pulp" è la definizione di quello che, in inglese, si etichetta come genere letterario dai contenuti violenti, eccessivi e con un linguaggio tremendamente volgare: Tarantino, nel 1994 da vita a quello che in futuro sarebbe stato ricordato il film che rappresentò il genere, "Pulp Fiction", titolo giustamente spoglio e molto identificativo. Il film riprende lo schema di montaggio della precedente opera del regista, "Le Iene", dividendosi in episodi e riuscendo comunque a collegare le sottotrame. Come mai "Pulp Fiction" è così tanto amato? Partiamo innanzitutto dal cast, o meglio i personaggi principali: Samuel L. Jackson era discretamente conosciuto, il co-protagonismo di John Travolta salvò l'attore da un lungo periodo di decadimento, così come aiutò l'ascesa della carriera attoriale di Uma Thurman; e a susseguire un memorabile Bruce Willis. Atteggiamenti, linguaggio, modi di fare, cura nei travestimenti caratterizzano al meglio i personaggi del film, in particolare quello di Mia (Uma Thurman), famosa per la sua frangetta e per la sua ossessione per la droga, quale sazia la sua deprimente gioia. C'è da ricordare che "Pulp Fiction" vanta di un'ottima colonna sonora: si varia dal blues rock al twist, dal rock'n'roll al funk e così via; memorabile è la canzone di apertura, "Misirlou". Il linguaggio di Tarantino è tutt'oggi non molto accettato, ma sin dalla sua uscita il film venne demolito da una minoranza di critiche negative, quali non facevano altro che evidenziare la vera natura del film, ovvero la sua inspiegabile violenza. Poche sono le critiche "serie", o comunque accettabili che possono risultare credibili anche a chi sta dall'altra parte, e vorrei proprio vederne una che "distrugga" un cult simile, anche se la vedo difficile.

Un classico del genere.

10.

 

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