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Tenebre

Regia di Dario Argento vedi scheda film

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La recensione su Tenebre

di Donapinto
4 stelle

Dopo la favola nera SUSPIRIA e l'esoterico INFERNO, Dario Argento abbandona le tematiche horror per tornare sulle strade del giallo e del thrilling, genere col quale ha esordito e che gli ha conferito fama mondiale e il meritato appellativo di maestro del brivido. Ritengo personalmente che la carriera di Dario Argento si sia chiusa, almeno ufficiosamente, con la pellicola TRAUMA, ultimo titolo, seppur imperfetto, ma che ancora mostrava il talento del regista. Dopo aver visionato LA SINDROME DI STENDHAL e NON HO SONNO, capii che ormai il Darione nazionale era entrato ufficialmente in prepensionamento. Nonostante tutto considero TENEBRE uno dei suoi peggiori film. Argento con TENEBRE stravolge le normali regole del giallo e si preoccupa solo di accumulare cadaveri, sbizzarrendosi in omicidi cruenti con tanto di squartamenti e amputazioni. Alla futura signora Berlusconi (Veronica Lario) stacca di netto un avambraccio con un'ascia, all'amichetta di Craxi (Ania Pieroni) taglia la gola con il solito rasoio, per poi fargli ingoiare alcune pagine del romanzo che da il titolo al film, mentre a John Steiner spacca il cranio con la medesima ascia con la quale aveva mutilato la Lario. Naturalmente gli omicidi non finiscono qui, gli altri sono piu' o meno estremi alla stressa maniera. Anche in PROFONDO ROSSO e SUSPIRIA non si scherzava con il sangue, ma li c'erano atmosfera, una straordinaria bellezza estetica e le musiche dei Goblin che facevano il resto. Qui invece Simonetti & C. non sembrano in gran forma e non si percepisce alcuna suspence. Ridicola la lunga sequenza della giovanissima Lara Wendel che viene inseguita da un dobermann per poi finire nella tana dell'assassino, come e' altrettanto ridicolo il finale e la fine che fa l'assassino. Non va certo meglio sul versante della recitazione. A un cast formato da nomi noti che dovrebbero fare la differenza (Franciosa, Nicolodi, Saxon, Gemma) e che invece risultano svogliati e monocorde, se ne aggiungono altri meno noti e assolutamente mediocri. Sul versante tecnico Argento si lancia in virtuosismi con la macchina da presa, specie nella scena degli omicidi delle due lesbiche. A livello fotografico usa luci chiare molto forti, che unite a scenografie e a costumi che esaltano il colore bianco, escludono la possibilita' di assistere a un film dai toni cupi e dark, come invece poteva suggerire il titolo. Spiace dirlo, perche' le stime non mi danno assolutamente ragione, in quanto TENEBRE e' probabilmente uno dei titoli diretti dal regista romano piu' amati dal pubblico, ma ci troviamo inevitabilmente di fronte a un Argento di cattiva annata e a un thriller qualitativamente di serie B, ma vicino alla zona retrocessione. Unica nota positiva, i flashback delle scene dell'assassino con Eva Robin's.

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