Federico Ferrari (Ugo Tognazzi) ha fatto un matrimonio che lo ha elevato socialmente rispetto alle sue umili origini, ma non è felice, così come non lo è sua moglie Giovanna. Il travagliato ritorno a Parma (da Roma) risolve la situazione. Grande Tognazzi, ma la regia di Bevilacqua è quella che è.
Questa specie d'amore ricevette il David di Donatello 1972 come miglior film, ex aequo con La classe operaia va in paradiso (peraltro trionfatore a Cannes): c'è di che rimanere allibiti. Perchè si tratta di un lavoro piuttosto mediocre, realizzato da un regista inesperto, qui al suo secondo film, e con una trama prolissa, lenta, quasi masturbatoria. Ecco invece dove stanno le… leggi tutto
Il cinema di Bevilacqua è caratterizzato dalla presenza predominante di due figure, dall'indole totalmente opposta, che si fronteggiano con costanza e con furore. Sono degli scontri duri ed accesi nei quali ad uscire vittorioso è sempre il personaggio che conduce una vita piú onesta ed edificante.
Risulta facile rendersi conto di ció visionando due pellicole… leggi tutto
Il cinema di Bevilacqua è caratterizzato dalla presenza predominante di due figure, dall'indole totalmente opposta, che si fronteggiano con costanza e con furore. Sono degli scontri duri ed accesi nei quali ad uscire vittorioso è sempre il personaggio che conduce una vita piú onesta ed edificante.
Risulta facile rendersi conto di ció visionando due pellicole…
Insipido.Ecco cos'e' questo film,insipido.Non entusiasma,non crea interesse,non appassiona.Neanche il grande Ugo Tognazzi convince,sembra completamente spaesato.Bevilacqua??Ma gli e' riuscito mai un film dopo "La Califfa"??Forse l'unico interesse resta la visione della mitica e sfortunata Jean Seberg....tutto il resto e' noia.
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Commenti (2) vedi tutti
Guardabile e nulla più.
leggi la recensione completa di Carlo CerutiInterpretazione magistrale di Tognazzi. Il film è tutto suo.
commento di Andre1911