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Lake Bodom

Regia di Taneli Mustonen vedi scheda film

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Karl78

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Lake Bodom

di Karl78
5 stelle

Variety lo ha trattato bene e in genere lo stesso hanno fatto i non troppi critici che lo hanno recensito. Su Rotten sono presenti ad esempio solo sei critiche però tutte positive (7.3/10 voto complessivo). È vero ha degli spunti meta-slasher - come scrive Variety - più o meno interessanti. Chi voleva gabbare viene gabbato, chi si reca a Bodom sull'onda degli omicidi irrisolti del passato, divenuti quasi 'leggenda urbana' diventa a sua volta racconto che attira sul finale, in un circolo vizioso, gli ennesimi giovani turisti del macabro. Ed è una diceria, un pettegolezzo che si rivela essere falso, un'altra ulteriore piccola 'leggenda urbana' che porta a Bodom il primo gruppo di ragazzi. Ovvero, in poche parole: due ragazzi e due ragazze si recano laddove negli anni '60 sono avvenuti alcuni omicidi il cui colpevole non è stato mai catturato - storia vera, ci si riferisce appunto agli omicidi del lago Bodom, in Finlandia, dove nel 1960 vengono assassinati un diciottenne e due ragazze quindicenni. Curiosità morbosa e voglia di indagare ma l'intento delle ragazze però è quello di uccidere i due, per vendicarsi di alcune foto osé fatte ad una delle due ragazze - Ida - mentre era sbronza ad una festa, che ora circolano in tutta la scuola rendendole la vita impossibile. Portano a termine il piano ma Ida scopre che in realtà le foto non sono mai esistite, è tutta un'invenzione della sua saffica amica, che ha agito così per gelosia. Sulla strada del ritorno incontrano l'agognato killer, quello degli anni '60. Ida sopravvive ma nessuno crede alla sua storia. È solo una pazza che non riesce a reggere il peso delle sue colpe. Così almeno ci spiegano, in una inquadratura final dall'alto, le nuove coppie di ragazzi giunte al lago sull'onda della stessa macabra curiosità che aveva teoricamente spinto i nostri protagonisti. A questo punto però sono loro, la loro storia e il loro assassinio l'oggetto della curiosità e non più gli eventi degli anni '60.

 

Ora, il film è ben girato, buona fotografia - per buona parte è in notturna - e suggestivo il paesaggio. Scelta intelligente anche quella di limitarsi ai canonici - spesso, per questo genere di film - 80 minuti o poco più. Cosa manca allora? A mio avviso? La tensione. Le scene clou. L'originalità anche, sì, ma nessuno se la aspetta, ormai. Il resto però sì. Insomma... tensione assente, troppo prevedibile, troppo lineare nonostante tutto. Poco gore, poco o niente di disturbante, nulla di terrificante. La solità banalità del male al limite ma... non c'è angoscia, non c'è sofferenza. O almeno non si sentono. È freddo, viene fuori troppo la 'costruzione a tavolino'. Troppo pulito, troppo poco sporco. Il tentativo di costruire tuttavia c'è e la confezione anche, quindi qualcosa merita. Ma secondo me non la sufficienza piena.

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