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Gold - La grande truffa

Regia di Stephen Gaghan vedi scheda film

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La recensione su Gold - La grande truffa

di champagne1
7 stelle

"Pensavo di cercare l'oro e invece ho trovato un amico." "Non ho sentito niente di più stucchevole nella mia vita!"

Dopo aver condotto alle soglie del fallimento la Compagnia Mineraria ereditata dal padre, Kenny Wells sente l'ispirazione di rivolgersi al geologo Michael Acosta e di usare il suo fiuto per trovare l'oro tra le montagne indonesiane. Dopo mesi di lavoro, combattendo contro la malaria e contro gli inconvenienti finanziari, quel sogno sembra diventare realtà: ma trovare l'auspicato filone aureo avvierà una serie di eventi dall'esito imprevedibile ...

Plot liberamente ispirato alla vera storia dello scandalo minerario Bre-X del 1993, con i nomi dei personaggi e i dettagli della storia in realtà modificati. Pensato inizialmente come un film di avventura affidato alla regia prima di Michael Mann e poi di Spike Lee, solo nel 2015 fu annunciato che il regista sarebbe stato Stephen Gaghan, già sceneggiatore di pellicole interessanti come Traffic e Syriana, ma con una carriera registica molto meno intensa (Abandon e lo stesso Syriana).

L'opera, che i cartelloni vorrebbero figlia di The Wolf of Wall Street, in realtà celebra il successo nella società capitalistica ovvero il conto in banca con 9 e più zeri, ma se ne discosta perché dipinge personaggi meno eccessivi e stralunati.

Il protagonista, quando descrive cosa si prova a trovare l'oro sotto un terreno fangoso o tra le rocce, sembra parlare più come un visionario che agisca spinto dalla fede e dalle sue convinzioni sfidando il senso comune piuttosto che l'edonista dedito a soddisfare il proprio piacere a qualunque costo.

Per quanto il personaggio di Kenny, magistralmente interpretato da un Matthew Mc Conaugh (ingrassato e imbruttito, ma gigantesco), ogni tanto si lasci trascinare in bagordi e piaceri estremi, egli comunque è consapevole che l'obiettivo finale non è il perdersi nell'abietta voluttà, quanto il trovare radici sicure su cui fondare la propria esistenza.

Ed ecco che la storia, raccontata con un'alternanza di movimenti di macchina e stacchi, con un ritmo altalenante fra velocità e stasi, con un montaggio del presente inframezzato ai flash-backs del passato, conduce lo spettatore in un ottovolante di emozioni che alla fine lo cattura irrimediabilmente fino al sorprendente finale.

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