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Persona

Regia di Ingmar Bergman vedi scheda film

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La recensione su Persona

di mm40
6 stelle

E' la fusione di due persone in una, un'intimità forzata fra due donne che produce un'empatia totale, che va oltre le parole ed i gesti e si concretizza nel delirio finale dell'infermiera, ormai convinta di essere la paziente e non più colei che cura. Ma in realtà è il distacco ad averla vinta, non la fusione. Il senso del vuoto, l'apatia, il pessimismo esistenziale che hanno generato il disagio di Elisabeth finiscono per sconvolgere Alma e trascinarla nel baratro dell'impotenza comunicativa; quando l'attrice pronuncia una parola, non per niente quella parola è 'nulla'. Accanto alla presenza costante della morte c'è il rifiuto della nuova vita: Alma ha abortito, Elisabeth ha odiato il proprio figlio non voluto e per ognuna delle due donne questo trauma è stato fortissimo; l'uomo è solo una figura secondaria in tutto questo scenario disperato e lacrimogeno, incapace di rappresentare un punto fermo, solido, un elemento di stabilità. Crisi della coppia, crisi della maternità, (crisi di mezza età in anticipo? Le protagoniste sono entrambe sulla trentina d'anni), crisi dei rapporti umani e della comunicazione; Bergman fa le prove per Sussurri e grida e mette in scena un'ansia declinata al femminile con un gusto personalissimo per lo scarno, il minimale, l'etereo, lasciando più all'immaginazione che alla visione. Dialoghi quasi solo nella seconda parte (nella villa sul mare), tempi lunghi ed atmosfera rarefatta. E' anche un'opera sperimentale, con un inizio, un intervallo centrale ed un finale arcani e simbolici, tutti da interpretare (fotogrammi sparsi, pellicola che brucia, vecchie comiche, etc.) e forti richiami all'analisi nel rapporto paziente-curante. Bel film, bello e pretenzioso. Nota di fondo per prevenire eventuali commenti perplessi: il mio voto in decimi è 7 e mezzo, ovvero 3 stelle su 5 - poichè 4 significa almeno 8.

Sulla trama

L'infermiera Alma ha in cura l'attrice Elisabeth, improvvisamente rinchiusasi nel mutismo. Per vincere il silenzio Alma racconta la propria vita ad Elisabeth ed il rapporto fra le due donne si fa sempre più stretto, fin quasi a farle combaciare nella stessa persona.

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