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Il sacrificio del cervo sacro

Regia di Yorgos Lanthimos vedi scheda film

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La recensione su Il sacrificio del cervo sacro

di steno79
7 stelle

Lanthimos è un regista che finora non mi ha mai deluso, e anche se la sua ultima fatica non ripete gli esiti più affascinanti di "Kynodontas" e "The lobster", resta un'opera da meditare, una versione moderna dell'Ifigenia in Aulide di Euripide che si trasforma in un horror psicologico inquietante e destabilizzante per lo spettatore. "Il sacrificio di un cervo sacro" è un riferimento esplicito ad Euripide già nel titolo, ma il crescendo di tensione e angoscia nella pellicola guarda anche ad altre fonti, ci potrebbero essere il Pasolini di "Teorema", l'Haneke di "Caché" e altri campioni della provocazione antiborghese. Lanthimos è un regista che ormai ha acquisito un proprio stile, gira con sicurezza in Inghilterra dove ha trovato una seconda patria, continua la sua collaborazione con lo sceneggiatore Efthimis Filippou che ha già dato frutti interessanti, di certo non è un novizio. Qui nella composizione delle immagini dimostra una notevole bravura, forse anche troppa, gira con freddo rigore e distacco, omaggia volutamente Kubrick con le carrellate interminabili tipiche del regista americano, le inquadrature "overhead shots", l'ampio ricorso ad obiettivi grandangolari, ma nel fare tutto questo sembra eccedere nel citazionismo o nell'omaggio al suo mito, sembra voler dimostrare un po' troppo di essere il primo della classe come il mitico Stanley. La sceneggiatura generalmente funziona nel passaggio da un realismo connotato in maniera più sobria del solito ad un sovrannaturale connotato in maniera certamente simbolica, ma forse Lanthimos sbaglia quando mette in bocca al giovane Martin frasi sulle metafore che dovrebbero illuminare il personaggio di Farrell, ma finiscono per confondere le idee allo spettatore. Queste riserve non sminuiscono la giustezza di certe intuizioni sulla cattiva coscienza della borghesia occidentale, per quanto ormai non proprio originalissime, ma il film si fa apprezzare soprattutto per una direzione degli attori davvero efficace e al di sopra della media: Colin Farrell è davvero al meglio delle sue possibilità e ritrova la sua partner di "L'inganno" della Coppola, una Kidman tornata in gran forma, una madre spaurita e ansiosa che si confronta con un marito debole e schiacciato dal senso di colpa: entrambi avrebbero meritato qualche premio di rilievo. Il giovane Barry Keoghan è adeguatamente sinistro, una menzione anche per i giovanissimi interpreti delle parti dei figli Raffey Cassidy e Sunny Sulijc. Insomma un film di buona presa che non rinuncia ai cerebralismi dell'autore, a qualche effettismo gratuito, ma che riesce a scandagliare un inferno privato con una scrittura di pregio.

voto 7/10

Barry Keoghan

Il sacrificio del cervo sacro (2017): Barry Keoghan

 

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