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Creature del cielo

Regia di Peter Jackson vedi scheda film

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La recensione su Creature del cielo

di Gangs 87
7 stelle

Pauline è la classica adolescente dalla vita tormentata, per niente popolare a scuola, si isola spesso dal resto del mondo fin quando a non conosce Juliet, la sfacciata figlia di un rettore universitario che da poco si è trasferito da quelle parti. Pauline e Juliet in pochissimo tempo diventano inseparabili, dando sfogo alla loro acuta fantasia inventano storie sul fantastico mondo di Borovnia che animano attraverso la realizzazione di statue di creta alimentando un rapporto ai limiti dell’omosessualità, a quei tempi considerata una patologia psichiatrica, a tal punto da indurre i loro genitori a separarle senza minimamente immaginare che questa decisione porterà a delle tragiche conseguenze.

 

Ispirandosi al diario di Pauline, Peter Jackson narra la storia vera del crudele fatto di cronaca accaduto in Nuova Zelanda nel 1953 proiettando lo spettatore all’interno del morboso rapporto delle due ragazzine che ai confini tra adolescenza e maturità sperimentano l’amore per l’altro attraverso un’ossessione insana, l’estremizzazione di un sentimento di appartenenza che scaturisce in violenza inaudita.

 

La pellicola di Jackson si concentra infatti troppo esclusivamente su Pauline e Juliet, racconta le loro turbe e le loro paure, ci mostra le loro fantasie, perdendosi troppo spesso attraverso la rappresentazione a dir poco grottesca dei loro assurdi sogni, e anche i personaggi che ruotano attorno alle loro figure sono scrutati solo ed esclusivamente in funzione del loro rapporto. Ogni gesto, ogni azione e reazione, ogni pensiero è il frutto della coesione delle due menti che sembrano non collaudate alla realizzazione di un pensiero relativo alla loro separazione, convinte, all’inverosimile di essere destinate a stare insieme per l’eternità.

 

Quando la separazione si concretizza, prima della stessa realizzazione la mente di Pauline genera quella che alle due sembra l’unica soluzione possibile: uccidere. Offuscate dalla paura della separazione ignorano le ben più tragiche conseguenze del loro folle gesto che, compiuto, le allontanerà per il resto della loro esistenza regalando però a Juliet, una volta scontata la sua pena, una vita di scrittrice e una nuova identità, rendendo il tutto, se possibile, ancor più inquietante.

 

Le due ragazze sono interpretate da Kate Winslet (Juliet) e Melanie Lynskey (Pauline) al loro a dir poco straordinario debutto cinematografico per mano di un regista che di li a qualche anno farà la storia del cinema, tutto questo oltre al fatto che la pellicola si ispiri ad una storia realmente accaduta, vale la pena di una visione, a prescindere da qualsivoglia giudizio.

 

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