Franco e Loris, l'inserviente licenziato di un allevamento bovino e un piccolo allevatore sull'orlo del fallimento, sono in viaggio dal Nord Italia all'Ungheria, in camion, in treno, a piedi. Li accompagna Corinto, il numero cinque al mondo, campione della riproduzione artificiale, che i due hanno rubato all'allevamento e vogliono vendere. E il suo ritmo imponente e inerme è anche quello su cui si calibra il ritmo del film: scorrevole e senza fretta, con lunghe pause "ruminanti" durante le quali Franco e Loris sfiorano la tristezza della guerra, la desolazione di profughi, l'arroganza di quelli che fanno affari nella terra di nessuno dell'ex socialismo. Un passo giusto per Mazzacurati, amaro, bellissimo negli esterni, complice negli interni notturni.
Scenario del Film a vita agreste e pesante/pressante e lenta (che non m'interessa) con contorni di echi dalla Guerra che sembrano tirati fuori giusto senza molto senso,il tutto per tirare avanti la Storia.voto.2.
La commedia all'italiana aggiornata al precariato che avanza. Il toro è la storia di due sfigati stritolati dalle logiche produttive del nord est italico( un dipendente di un'azienda zootecnica e un piccolo allevatore sull'orlo della bancarotta) che in un impeto d'orgoglio cercano di ribellarsi alla legge del capitale (altrui) che li ha irrimediabilmente estromessi.E il mezzo attraverso… leggi tutto
Il riscatto di un perdente è sempre qualcosa di misero, quantitativamente e qualitativamente; qui Franco (Abatantuono) è un uomo alla deriva che ha progettato una vendetta non solo dannosa per il suo datore di lavoro (che lo ha licenziato), ma anche economicamente vantaggiosa per sè ed il suo complice. Chiaramente le cose non vanno come dovrebbero - per Franco - andare e, la… leggi tutto
Dopo essere stato licenziato dall'allevamento dove lavorava, un tipo ruba un toro e, assieme ad un amico, se ne va in Ungheria per provare a venderlo...
Film ad alto contenuto metaforico e con qualche licenza poetica un po' fine a sé stessa. L'idea di partenza non era male, ma lo sviluppo è fiacco e superficiale ed alla fine sembra irrisolto.
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Un film fiacco, che deve più a Roberto Citran che ad Abbatantuono (insolitamente sottotono) qualche guizzo interessante, in un contesto livido come quello di una Jugoslavia in piena crisi post-bellica. Il toro del titolo è il pretesto di un road movie che cerca di dare qualche valido spunto soprattutto nella prima parte, con la rocambolesca fuga oltre confine, ma che non riesce del…
Dopo essere stato licenziato dall'allevamento dove lavorava, un tipo ruba un toro e, assieme ad un amico, se ne va in Ungheria per provare a venderlo...
Film ad alto contenuto metaforico e con qualche licenza poetica un po' fine a sé stessa. L'idea di partenza non era male, ma lo sviluppo è fiacco e superficiale ed alla fine sembra irrisolto.
Franco (Diego Abatantuono) è un allevatore-inserviente che dopo essersi trovato senza lavoro decide di rubare un pregiato toro da monta dall'azienda per cui lavorava per andare a rivenderlo in Ungheria. Con lui un altro disperato, coinvolto nell'audace impresa.
Gradevole e misurato film di Carlo Mazzacurati, talentuoso regista da poco scomparso (2014). La trama mette in…
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Commenti (5) vedi tutti
Uno dei grandi lavori di C. Mazzacurati. Un film delicato e profondo, nello stile classico del regista.
commento di Andre1911Irrisolto e poco pregnante.
leggi la recensione completa di Carlo CerutiFilm molto interessante con Diego Abatantuono in versione drammatica,viene trattato il tema del lavoro e dell'amicizia con sensibilità e realismo!!!
commento di Utente rimosso (CAVALLERO1968)Scenario del Film a vita agreste e pesante/pressante e lenta (che non m'interessa) con contorni di echi dalla Guerra che sembrano tirati fuori giusto senza molto senso,il tutto per tirare avanti la Storia.voto.2.
commento di chribio1storia godibile,protagonisti in forma(su tutti messeri),il ritmo procede a rilento
commento di leo$