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Blown Away - Follia esplosiva

Regia di Stephen Hopkins vedi scheda film

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La recensione su Blown Away - Follia esplosiva

di FilmTv Rivista
6 stelle

Gira in moto per Boston come un cavaliere d'altri tempi. E forse è un personaggio d'altri tempi. Per lui stravede l'innamoratissima compagna e la figlioletta di quest'ultima. Lui ama essere al centro dell'attenzione, fare il buffone, essere benvoluto, e quanto questo non dovesse bastare si trasforma in eroe. Basta uno squillo del cercapersone ed eccolo lanciato verso la gloria. Liam è infatti il più esperto tra gli artificieri della polizia locale. Neppure i robot sanno cavarsela come lui. Fegataccio indomito irlandese, intuito magistrale e una buona dose di fortuna che, in un lavoro del genere, non guasta certo. Lui la sa sempre più lunga degli altri, capisce quello che frulla per la zucca di maniaci bombaroli e sa distinguere sfumature incomprensibili a tutti gli altri. Ne sa una più del diavolo. Ma la cosa non è casuale. E' che proprio il diavolo, o quasi, è stato il suo maestro. Un terrorista irlandese in guerra con la Corona e con il mondo intero, niente Ira, solo sacro furore. Liam crede che il demonio e il passato siano definitivamente sepolti. Si sbaglia. Il primo evade dal carcere e subito riaffiora il secondo. Un incubo, perché il compagno d'un tempo ha deciso di rovinare le sue gesta eroiche, con contorno di vanità da primi piani televisivi e si impegna a far saltare come birilli colleghi artificieri e famigliola in cerca di felicità sulle note degli U2. Della serie non ci si può chiamare fuori e bisogna fare i conti con se stessi e il proprio passato. Jeff Bridges si impegna come sa e come può per contrastare la contorta e raffinata mente criminale di Tommy Lee Jones, impegnato a costruire giocattoli mortali per il trionfo del reparto effetti speciali. E il fuoco divampa, ovunque, lasciando dietro di sé odore di zolfo, come si addice alle apparizioni luciferine. Anche se tutto appare un po' troppo pretestuoso e costruito i giochini funzionano per merito dei due antagonisti e di un cast di tutto rispetto impegnato a far saltare il banco della roulette, fosse pure quello allocato in una vecchia carcassa di nave ancorata nel porto, con i fuochi d'artificio finali a festeggiare il quattro luglio e lo scapato pericolo.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 37 del 1994

Autore: Antonello Catacchio

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