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Vacanze di Natale

Regia di Carlo Vanzina vedi scheda film

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La recensione su Vacanze di Natale

di IlGranCinematografo
7 stelle

Storielle sentimentali piuttosto semplici (ma non necessariamente a lieto fine), umorismo soft e per nulla volgare, caratterizzazioni basiche ma coinvolgenti dei personaggi e un cast diretto al massimo delle proprie potenzialità attoriali (non solo comiche).

 

Quando uscì al cinema il primo Vacanze di Natale, il termine "cinepanettone" non era stato ancora coniato e l'orrore di parecchie commedi(acc)e italiane poi bollate con tale appellativo non era nemmeno scorgibile all'orizzonte. L'ignaro capostipite di un filone che avrebbe retto – suo malgrado – le sorti commerciali dei successivi trent'anni di botteghino nazionale rappresenta indubbiamente il miglior esito (e lascito) della lunghissima serie cinematografica, in seguito proseguita – da Enrico Oldoini e da Neri Parenti – virando sui binari della farsa e rinnegando sempre più la brillantezza melanconica e romantica che Carlo Vanzina e il fratello Enrico – il primo da regista e sceneggiatore, il secondo solo sceneggiatore – seppero imprimere all'affresco leggero e popolare di un intero Paese in transizione: Cortina d'Ampezzo è in effetti la spazializzazione di un agio e di un benessere che agisce da terreno di confluenza dei diversi strati sociali dell'epoca, dagli altoborghesi che un tempo furono manovali (Riccardo Garrone e la sua annoiata rassegnazione) ai proletari di nuova stirpe che ambiscono ad essere classe media (il nervoso Mario Brega). Per il resto, trattasi (quasi) di un Sapore di mare riambientato in inverno e nel presente, sorretto da un compendio similare di ingredienti: storielle sentimentali piuttosto semplici (ma non necessariamente a lieto fine), umorismo soft e per nulla volgare, caratterizzazioni basiche ma coinvolgenti dei personaggi e un cast diretto al massimo delle proprie potenzialità attoriali (non solo comiche), su cui trionfa un Jerry Calà più lunare che mai, eccentrico e squattrinato musicista di piano-bar invaghito della tenera Stefania Sandrelli consorte insoddisfatta di Guido Nicheli (ma c'è anche un giovane Claudio Amendola che perde la testa per la bionda Karina Huff, compagna "di copertura" di un Christian De Sica rampollo complessato e segretamente bisex). Produce (con fiuto e fortuna) la Filmauro di Luigi e Aurelio De Laurentiis.

La colonna sonora formata da bellissime hit come Grazie Roma di Antonello Venditti, I Like Chopin di Gazebo, Maracaibo di Lu Colombo, Paris Latino dei Bandolero, Sunshine Reggae dei Laid Back e Moonlight Shadow di Mike Oldfield e Maggie Reilly (quest'ultima a corredo dei celebri titoli di testa costruiti come un'ammaliante "cartolina sciistica in movimento") è il vero pezzo forte del film.

Voto: 7 — BUON film

 

Christian De Sica

Vacanze di Natale (1983): Christian De Sica

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