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Adua e le compagne

Regia di Antonio Pietrangeli vedi scheda film

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La recensione su Adua e le compagne

di maghella
10 stelle

Dopo l'approvazione della legge Merlin, e la chiusura delle case di tolleranza, Adua e altre 3 compagne prostitute, si ritrovano in mezzo alla strada, senza una casa, senza protezione. Decidono di affittare un casolare nella periferia romana, per poter ricominciare la loro professione, usando come copertura l'avvio di una trattoria. L'affittuario del casolare, un certo Ercole affarista e intrallazzatore, usa le sue conoscenze per procurare la licenza di apertura per la trattoria, chiedendo alle quattro donne £1.000.000 (che cosa antica le lire) al mese di “affitto”. All'inizio Adua e le sue amiche, si ritrovano spaesate nel grande casolare, cercano di riprendersi dalla vita nuova, in attesa di ritornare a quella vecchia. Una fa tornare il suo bambino che teneva dalla balia, una seconda incomincia una tenera storia d'amore con un operaio che lavora in un cantiere lì vicino e Adua comincia a frequentare un suo amico, e a fare l'amore per amore e non per lavoro. La trattoria intanto comincia a funzionare, i clienti diventano più numerosi, il “passaparola” di come si mangia bene comincia a dilagare, e le famiglie e la gente per bene inizia ad affollare la trattoria “Da Adua”. Adua, una meravigliosa Simone Signoret, che ci innamora ad ogni immagine sempre di più, quando lascia il velo di malinconia dagli occhi,per cominciare ad avere quello della speranza del riscatto, inizia a crederci nella possibilità di una vita diversa, onesta. Anche le sue compagne fanno altri progetti, hanno nuove prospettive, e iniziano a pensare seriamente di non dover più fare le prostitute per vivere. La trattoria va a gonfie vele, anche Domenico Modugno va a mangiarci, portando una ventata di notorietà al locale, che ormai è diventato famoso per la buona cucina e per la conduzione familiare. E proprio una famiglia sono diventate le quattro amiche, che sono diventate tra di loro mamme, sorelle, amiche e finalmente soddisfatte e fiduciose nel futuro. Ma questa è una storia di donne, gli uomini in questo film non fanno una bella figura. Ercole comincia a richiedere i soldi dell'affitto e non sente ragioni, per lui le quattro donne devono a cominciare a lavorare sul serio, a fare quello per cui sono nate, le prostitute. Piero, il “fidanzato” di Adua si dimostra per quello che è, cioè un imbroglione furfantello, che non si poneva il problema se Adua continuasse o no a fare la vita, per lui non faceva differenza ma era quasi scontato, cosa altro avrebbe potuto combinare nella vita una così? E anche il fidanzato di una delle amiche di Adua si tira indietro dopo aver letto sul giornale che le quattro ristoratrici altro non erano che quattro prostitute. Infatti Adua, durante l'apertura della trattoria a locale pieno, quando Ercole viene a chiedere i soldi, la donna scende in sottoveste, facendo una piazzata, gridando a tutti che razza di uomo è. Ma, ripeto, questo è una storia di donne, e molto amara...senza tante speranze. Alla fine ritorneranno gli occhi malinconici di Adua e delle sue compagne, che si perderanno, ognuna nelle loro vite disperate, che dopo aver assaggiato il gusto di una vita diversa, risultano ancora più amare e insopportabili.

Su Simone Signoret

In questo film è meravigliosa, credibile, malinconica e battagliera. La sua figura statuari ben si presta al personaggio forte e fragile di Adua, una delle figure cinematografiche più commuoventi che mi vengono in mente.

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