Espandi menu
cerca
Agente 007. Licenza di uccidere

Regia di Terence Young vedi scheda film

Recensioni

L'autore

maso

maso

Iscritto dall'11 giugno 2009 Vai al suo profilo
  • Seguaci 180
  • Post 3
  • Recensioni 830
  • Playlist 186
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Agente 007. Licenza di uccidere

di maso
8 stelle

 

"Dr No" o come tutto ebbe inizio.

Il primo capitolo della saga infinita dell'agente 007 con licenza di uccidere è un film a basso costo tratto dal sesto romanzo scritto da Fleming, bisogna precisare che il soggetto di questa primissima avventura doveva essere quello di "Thunderball" che come dichiarato da Connery è insieme a "Live and let die" l'unico manoscritto che ebbe modo di leggere prima di infilarsi nel tuxedo ed entrare nella leggenda, ma per motivi di budget e scelte logistiche la EON spostò il tiro su "Dr No" e a conti fatti la scelta si rivelò azzeccata proprio per la linearità della storia che in un primo episodio ha sempre il compito di fissare dei punti di riferimento che ritorneranno puntualmente nei capitoli successivi oltre a dover obbligatoriamente emozionare lo spettatore in cerca di avventura.

Il mondo di Bond è già compreso nella sua stringata interezza in questo film, ci sarà tempo e modo in seguito per gonfiarlo a dismisura fino a conquistare lo spazio circa quindici anni dopo, la scintilla scatenante è uno spunto narrativo che ricorrerà ad intervalli irregolari nelle successive missioni: la scomparsa di un agente britannico a Jamaica sulle tracce di una organizzazione criminale dedita all'estorsione su scala mondiale mette in allarme M il capo del controspionaggio a Londra, ecco che in pochi minuti Young cesella Bond implacabile al tavolo verde ed irresistibile amatore che seduce Silvya Trench, facile come inzuppare un savoiardo nel cappuccino, Connery è devastante con il papillon al collo, elegante e sofisticato, affascinante e glaciale e la sua introduzione che non lo inquadra in volto fino a che la Trench gli chiede di qualificarsi per intestare l’assegno è il preambolo perfetto ad una delle battute più famose della storia del cinema “ Bond… James Bond”.                                                   

Prima di partire per la missione conosciamo tre figure determinanti dell’entourage bondiano, vale a dire M distaccato ed autoritario, Money Penny la segretaria d'ufficio con le sue continue allusioni ad una notte trascorsa con Bond sola solitaria, e il Maggiore Bothroyd che consegna la nuova Walter PPK a 007, anche se l'attore non è Desmond Llewelyn questo personaggio è Q a tutti gli effetti.

Bond entra in azione nell'unica location del film all'infuori della breve introduzione a Londra, in Jamaica si sviluppa la personalità del personaggio cinico ed ostinato e via altre colonne importantissime del canovaccio immancabile dell'universo bondiano: l'inseguimento, l'indagine, il partner storico del FBI Felix Leiter, la prima leggendaria Bond girl per molti ancora insuperata nelle curve e il bikini bianco di Ursula Andress alias Honey Ryder che suona molto come "Miele che cola" ad aprire la lunga tradizione di nomi sessualmente allusivi per poi arrivare alla tana del lupo e il primo storico cattivo che ha le sembianze orientali di Joeseph Wiseman non da molti considerato memorabile e da nessuno il primo della lista ma comunque inquietante con la sua personalissima caratteristica fisica che è un altro elemento distintivo degli antagonisti di Bond e più che mai quelli della S.P.E.C.T.R.E. nemica votata del controspionaggio inglese.

"Dr No" è un cliché non soltanto per questa serie ma anche per molti film d'azione che lo seguiranno ed è per questo che merita una ottima valutazione, proprio perché è il padre di certo cinema di genere, ha anche al suo attivo alcune scene memorabili per fissare il carattere del personaggio che uccide a sangue freddo il professor Dent contando i colpi esplosi, castiga le agenti nemiche facendo la parte di chi non sa con chi ha a che fare per poi consegnare la sua preda in pasto alle autorità.                                                                                   

Un elogio sperticato alla riuscita dell’operazione e tale termine mai fu più appropriato, va al talento di Terence Young capace di rendere il suo film interessante senza mai sconfinare nella farsa, amo molto questo regista proprio perché nei suoi tre film della serie concede spazio all’umorismo che è una caratteristica importante nel carattere bondiano e nelle sue avventure in generale ma non cade mai nell’errore di essere ridicolo con scempiaggini campy che caratterizzeranno spesso i film con Roger Moore, al contrario alcune scene strizzano l’occhio all’horror vecchia maniera e mi riferisco all’ingresso del Dottor No nella camera dove 007 ed Honey sono rinchiusi, solo i suoi piedi sono inquadrati per prolungare ancora l’attesa di rivelare le sue sembianze, un’altra scena che amo moltissimo ed è forse la mia preferita del film è la consegna della tarantola al professor Dent in una stanza vuota riempita solo dalla voce del Dottor No che detta i suoi ordini nell’oscurità macchiata dalla luce filtrante dalla enorme grata sul soffitto.                                                                                 

Il finale del film è la più grossa differenza rispetto al libro dove il Dottor No non pratica ricerche sull’energia nucleare bensì ha una attività di estrazione di una pericolosa sostanza dagli escrementi di una specie rara di uccello denominata Spatola Rosa e proprio sprofondando in questa sostanza perisce nello scontro con Bond, nel film ci sono delle analogie con questa scena ma a mio parere la resa è più efficace perché l’handicap del Dottor No si rivela fatale.  

Il commento musicale è affidato soltanto a due brani comunque leggendari: il primo è quello celeberrimo di Monty Norman tratto da una sequenza di note arrangiate su una scala araba che diventerà onnipresente nella serie, l’altro è “Under the Mango Tree” canticchiata da Ursula Andress mentre esce dall’acqua in un’altra scena cult della serie.

Una curiosità caratterizza la gunbarrel sequence che è a tutti gli effetti la copertina dei film di 007: all’interno di quel cerchio che rappresenta la canna di un’arma da fuoco non c’è Connery che spara in direzione di chi lo tiene sotto tiro bensì lo stuntman Bob Simmons e tale rimarrà fino al quarto film in ordine cronologico in cui per la prima volta compare Connery.

“Dottor No” viene considerato da pochissimi come il migliore della serie proprio per la sua semplicità ma è comunque il quarto incasso di sempre come rapporto investimento guadagno e rappresenta l’inizio di una serie di film che sono entrati nell’iconografia non solo del cinema britannico ma di quello mondiale, un caposaldo con il quale ogni filmaker che voglia realizzare un film d’azione deve obbligatoriamente confrontarsi.

Sean Connery

Molti sono gli aneddoti che circolano sulla scelta di Connery per interpretare James Bond: i principali attori interpellati, tra i quali Cary Grant che a quanto pare fu il modello a cui Fleming si ispirò, non erano intenzionati a partecipare a più di un film e molti di loro erano già sopra i 45 anni, l'intenzione di Broccoli e Saltzman era di scritturare un'attore di grido per dare richiamo alla pellicola ma alla fine la scelta cadde su Sean Connery che era un'attore emergente ma sconosciuto, fondamentale fu il suggerimento della moglie di Saltzman che lo aveva notato nel film "Darby O'Gill and the Little People".

Fleming dichirarò in un primo momento che quell'aitante giovane scozzese aveva l'aspetto di un tassista più che di una spia ma dopo averlo visto sul grande schermo tornò sui suoi passi dichiarando che era perfetto e questa è la sacrosanta verità visto che Connery è un fantastico Bond.

La mia opinione è coincidente a quella di molti ovvero che Connery è il migliore attore che ha interpretato 007 perchè aveva tutto ciò che il ruolo richiedeva: istrionismo, fascino, fisico, bellezza, ironia ma il suo Bond è invulnerabile e non sembra avere sentimenti per questo si discosta un pò dal Bond ideato da Fleming che secondo me coincide alla perfezione con quello incarnato da George Lazenby anche nei connotati fisici, con questo non voglio dire che Lazenby sia superiore a Connery, lo scozzese è nettamente più capace dell'australiano come interprete ma lo ha caratterizzato alla sua maniera mentre Lazenby ha seguito pari passo le istruzioni del suo regista e pur non avendo mai preso lezioni di recitazione ha dato vita ad un Bond più umano e identico a quello descritto nei romanzi recitando alla grandissima al contrario di quanto molti babbei la fuori non si sono accorti.

Connery è insuperabile ma Lazenby è il mio preferito.

 

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati