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Scandalo internazionale

Regia di Billy Wilder vedi scheda film

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La recensione su Scandalo internazionale

di luisasalvi
8 stelle

Una moralissima (e carina) deputata americana, membro di una commissione inviata a Berlino per controllare la moralità delle truppe, scopre che un ufficiale americano segretamente protegge una cantante che era stata amante di un capo nazista e chiede aiuto proprio a lui per scoprire chi è l'ufficiale "corrotto". Ovvi ma non banali equivoci, per l'inevitabile patriottico innamoramento reciproco dei due americani, a scapito della povera cantante tedesca.
Questo il riassunto della vicenda narrata nel film, innocente, patriottico, in grado di passare pienamente l’esame del codice Hays.
Adesso proviamo a vedere il film… che, guarda caso, “fu aspramente criticato dalla Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti e dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti” (Notizia presa dalla voce di Wikipedia sul film). Ma ricordiamo anche che Wilder, ebreo nato in Austria, ha iniziato da giovane a lavorare nel cinema proprio a Berlino, dove è tornato per girare questo film. In particolare aveva già curato nel 1931 la sceneggiatura del film La terribile armata, di Lamprecht, in cui una banda di ragazzini gira per la città… che ora Wilder rivede distrutta dalle bombe e ridotta in macerie; fra le quali troviamo Kaiser-Wilhelm-Gedächtniskirke, chiesa conservata ancora oggi come rovina a documento di quel periodo, e già filmata quando era sana proprio nel film del 1931.
Anche Rossellini nello stesso 1948 ha filmato con tono commosso in Germania anno zero le rovine di Berlino.
Invece la deputata (repubblicana) dello Iowa (Jean Arthur), unica donna della commissione inviata a controllare l’integrità morale delle truppe americane, non bada affatto a quelle rovine, perché non fanno parte (secondo lei) dello scopo della sua missione. Si chiama Phoebe Frost, e Frost in tedesco significa “gelo”, anche nel senso della sensazione o del sentimento. Sempre programmaticamente gelida, rifiuta ogni sentimento che non sia funzionale al suo compito e ruolo di applicazione rigida del codice Hays, anche se questo non viene mai nominato. Si indigna vedendo soldati americani con ragazze tedesche; poi scopre che c’è un mercato nero frequentato anche da militari. Si indigna contro i colleghi della commissione, troppo tolleranti. Lei invece non tollera nessun cedimento, nessun compromesso. È chiaro che non possa sopportare Erika von Schlütow (Dietrich)…
Wilder nutriva amicizia e stima per Marlene Dietrich, durante la lavorazione parlavano fra loro spesso in tedesco; sembra che ci fosse forte antipatia invece fra lei e la Arthur; il che è andato a tutto vantaggio della recitazione di entrambe…
Il capitano John Pringle, già ottimo soldato in guerra, si comporta in modo piuttosto disinvolto nei confronti dei regolamenti, e soprattutto protegge in modi irregolari la sua amante Erika, pur sapendo che lei era stata amante di Hans Otto Birgel, un capo nazista ora dato per morto. Phoebe scopre che Erika è protetta da un pezzo grosso… a parer suo almeno un colonnello, se non un generale; intende scoprire chi è e chiede l’aiuto del capitano Pringle, unico di cui si fida.
Credo che fosse difficile anche per un americano medio del tempo del codice Hays provare simpatia per lei anziché per Erika; ma la politica ha le sue esigenze e il codice anche: è ora di introdurre il colonnello Rufus J. Plummer (Mitchell), il capo di John, che John ha ingannato falsificandone la firma per proteggere Erika. È lui il regista nascosto della vicenda, ed è immagine del regista del film: solo verso la fine, quando ormai la rigida deputata risulta sconfitta e svergognata e debitrice verso Erika che l’ha salvata da una pessima figura che ne avrebbe rovinato l’onore e la carriera, il colonnello spiega di essere sempre stato al corrente delle irregolarità di John e di averle consentite e avallate perché lui sapeva che il nazista Otto Birgel non era morto e ora voleva uccidere il rivale in amore; ora tutto cambia: John è improvvisamente innamorato di Phoebe che finora aveva corteggiato solo per salvare Erika, ma riceve l’ordine di continuare a frequentare Erika per fungere da esca e bersaglio per Otto Birgel. Per rendere accettabile il cambio Wilder omaggia Jean Arthur di alcuni bei primi piani (mentre lo stesso regista racconta che l’attrice lo aveva accusato “di aver bruciato tutti i suoi primi piani più belli per favorire l'immagine della coprotagonista tedesca”; cito sempre da Wikipedia). Con una serie di simpatiche capriole il colonnello gira la storia in modo da convincere la gelida Phoebe a riprendersi l’amato John dopo che il cattivo nazista grazie a lui è stato ucciso, mentre il regista riesce a convincere che il film è ineccepibile, la deputata vince, la cattiva tedesca è sconfitta e il capitano si pente sinceramente delle sue malefatte, ma ha agito anche per il bene della nazione e dell’esercito.
Le acrobazie del regista sono ottimamente espresse in quelle del colonnello, che così acquistano maggior senso e fascino. Wilder userà vistosamente altre volte il trucco di un “lieto fine” recuperato a sorpresa all’ultimo momento… quasi volesse far saltare sulla sedia i severi giudici pronti a condannare, per poi fare la svolta moralistica che lo mette al riparo.

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