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Il signore della morte

Regia di Rick Rosenthal vedi scheda film

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La recensione su Il signore della morte

di munnyedwards
6 stelle

 

Per i grandi classici dell’horror la serialità è una scelta obbligata, non ci sono speranze di evitare l’infinita sfilza di sequel che spesso risultano nulla più che pallide imitazioni dell’originale, nella dimensione di genere il successo si paga in questo modo, fin dai tempi dei classici Frankenstein, Dracula e la Mummia.

Naturalmente non fa eccezione Halloween, uno dei capolavori del grande John Carpenter, caposaldo intoccabile del genere nonché capofila tra le opere fondanti dello slasher può a tutt’oggi contare ben sei seguiti (il film di Tommy Lee Wallace non rientra nella saga) e ben due reboot, recentemente firmati da Rob Zombie; Michael Myers, come tutte le incarnazione del male cinematografico si rigenera come l’araba fenice e per questo è immortale.

Chissà se Carpenter immaginava un percorso del genere per la sua creatura quando tre anni dopo il successo clamoroso del primo Halloween fu di fatto costretto a scrivere, insieme alla coautrice Debra Hill, un seguito che affidò però nella mani dell’esordiente Rick Rosenthal; di certo non poteva immaginare che decenni dopo il suo personaggio fosse ancora assoluto protagonista.

 

http://www.chud.com/wp-content/uploads/2012/10/Halloween-II-3.jpg

 

Nel 1981 esce Halloween II (da noi Il signore della morte) che di fatto più che un sequel è una continuazione del primo film, praticamente una seconda parte, la storia infatti riprende dal preciso momento in cui si era interrotta nel primo film, con la povera Laurie Strode (Jamiee Lee Curtis) salvata in extremis dal Dr. Loomis (Donald Pleasence) e portata sotto shock in ospedale.

E da quì si riparte, cambia lo scenario della mattanza, dalle signorili villette dell’immaginaria Haddonfield si passa nel claustrofobico ospedale della stessa cittadina, tra corridoi vuoti, porte che nascondono l’orrore e più in generale un senso di opprimente tensione che cresce inesorabile fino ad esplodere (letteralmente) nello scontro finale.

Diciamo subito che Rosenthal pur riprendendo lo stile di Carpenter e copiandolo chiaramente in alcune scelte di ripresa non riesce mai ad imprimere alla pellicola quell’atmosfera di terrore puro che caratterizzava l'originale, Myers si aggira come un automa, vuoto come la morte, colpendo il personale dell’ospedale e compiendo l’ennesima strage ma le emozioni sono meno intense rispetto al classico originale.

 

http://www.chud.com/wp-content/uploads/2012/10/Halloween-II-2.jpg

 

 

Del resto la caratterizzazione dei personaggi non lascia molto spazio per empatizzare con gli stessi, sono semplici pedine nella scacchiera di Myers, la curiosità morbosa dello spettatore sta tutta nello scoprire come saranno uccisi, in questo ci sarà una varietà di situazioni diverse, anche dovuta al numero delle vittime che rispetto al primo film crescerà nettamente.

Prima parte che procede quindi senza sussulti particolari, quasi col pilota automatico, il film si rinvigorisce quando rientra in scena l’ottima Jamie Lee Curtis che vaga per i corridoi dell’ospedale inseguita dalla sua nemesi, l’arrivo del Dr. Loomis imprime un ulteriore accelerata e il finale si può dire coinvolgente e riuscito.

Il film risulta in definitiva assai godibile, di certo migliore di molti altri che sono venuti dopo, lo stesso Rosenthal si ripresenterà anni dopo con il pessimo Halloween - La resurrezione ma almeno in questo caso fece decisamente meglio, forse perché seguito sia in scrittura che in produzione dallo stesso Carpenter.

Halloween II pur non essendo accostabile all’opera originale si lascia vedere con piacere, il fatto che sia una diretta prosecuzione del primo film aiuta non poco, alla fine abbiamo un dittico che in teoria poteva chiudere la storia e che nel complesso funziona a dovere.

Menzione d’onore per l’immortale e ipnotica colonna sonora di Carpenter.

Voto: 7

 

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