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Voglio la testa di Garcia

Regia di Sam Peckinpah vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Voglio la testa di Garcia

di axe
8 stelle

La figlia di un ricco possidente messicano è messa incinta da un dipendente del padre, Alfredo Garcia. L'involontario ed infuriato suocero, appreso il nome dell'uomo, promette un milione di dollari a chi gli porterà la testa di Garcia. La notizia giunge all'orecchio di Bennie, un pianista dal passato torbido che si esibisce in uno squallido locale notturno. Sapendo che in realtà Garcia è già morto, il musicista s'impegna, nei confronti dell'organizzazione criminale responsabile della caccia, a consegnare il macabro trofeo, e parte in direzione del villaggio ove Alfredo è sepolto, insieme ad Elita - una donna che i due uomini hanno "condiviso" - e, non sapendolo, seguiti da qualcuno molto interessato alla ricerca. Sam Peckinpah dirige un massiccio western "contemporaneo" sanguinario e spietato, trasudante del pessimismo che contraddistingue il suo pensiero. Il regista americano ci racconta, infatti, del tentativo di una redenzione impossibile, intrapreso dal personaggio di Bennie, uno statunitense dalle tante risorse, trasferitosi in Messico, per vivere tra vizi ed espedienti. Coinvolgendo nella sua impresa Elita, anch'ella personaggio dalla vita misera e complicata, Bennie vagheggia di prospettive di cambiamento; trasferimento in una località diversa; un'unione solida, una famiglia. Il tutto è legato al successo dell'operazione, in teoria non impegnativa, benchè macabra. Dovrebbe semplicemente tagliare la testa ad un cadavere e consegnarla ai committenti, in cambio della somma necessaria, corrispondente ad un centesimo di quanto promesso dal possidente "disonorato". Ma la malasorte che si accanisce conto i due, e poi contro il solo Bennie, spazza via ogni speranza ed alimenta la rabbia del pianista, lasciandone inalterata l'avidità. In un misto di quest'ultimo sentimento, di sete di vendetta, di rancore, l'"antieroe" Bennie cerca uno scontro impari contro i responsabili della caccia all'uomo. La storia è ambientata in un Messico senza speranza; l'estremo benessere di pochi contrasta nettamente con l'estrema povertà dei molti. La vicenda si snoda tra locali sordidi, strade polverose percorse da veicoli malconci, agglomerati di case scalcinate, nei quali gli abitanti perpetuano tradizioni ancestrali. L'intera nazione, è terra di conquista per statunitensi impegnati in affari sporchi, in cerca di esotismo da cartolina, o di qualche trasgressione che è loro impedita in patria. Ogni elemento trasmette sensazioni di decadenza e corruzione, materiale e morale. Lo stesso "oggetto" al centro della trama, la testa di Alfredo Garcia, ne è simbolo. Passiva testimone dei fatti, perennemente avvolta in un cencio e circondata da nugoli d'insetti, ella attraversa campagne e villaggi a bordo dell'automobile di Bennie, il quale arriva, nel culmine della suo delirio, ad instaurare un dialogo con essa. La violenza, fisica e verbale, permea il racconto. Nella seconda parte del film sono concentrate le sparatorie, alcune fasi delle quali, come di consueto per lo stile di Sam Peckinpah, sono mostrate al rallentatore. Ottime prestazioni per la coppia di attori protagonisti. Warren Oates è Bennie; l'attrice messicana Isela Vega veste i panni di Elita. Cantante e prostituta, asseconda le volontà del compagno nella vana speranza di una vita migliore. Non ne ricava altro che qualche giorno di felicità - emblematica l'espressione del suo volto in un momento in cui l'uomo la chiama "moglie" - prima che tutto si dissolva in un turbine di violenza e follìa. Breve apparizione per Kris Kristofferson. La tensione è costante; con Sam Peckinpah, nulla è scontato. I momenti di tranquillità, accompagnati da buona musica, possono essere preludio di azione sangunaria. Violenza e decadenza, dunque, segnano l'intera opera; ma nulla è fine a sè stesso. Il regista, volendo inserire riferimenti autobiografici, tratteggia un Messico polveroso, selvaggio, senza legge e senza speranza, in inquadrature che sono state d'ispirazione per Robert Rodriguez; esprime con chiarezza il suo pessimismo celebrando, la morte di ogni sentimento positivo; crea un "antieroe per caso", di eccezionale spessore.

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