Regia di Flavio Mogherini vedi scheda film
Fiacchissimo giallo nostrano ambientato (e girato) in Bulgaria. Abbondano le false piste, difetta invece l'interesse suscitato nello spettatore. Per Mogherini, che verrà a mancare poco dopo aver completato il film, una pessima uscita di scena.
Giallo di fattura parecchio modesta la cui dicitura sui titoli di testa «ispirato a fatti realmente accaduti» avrebbe forse dovuto, nelle intenzioni di autori e produttori, sopperire a un copione degno di tal nome. Flavio Mogherini, solido scenografo del cinema italiano che fu, come regista ha d'altronde saputo creare solo una stringa di prodotti mediocri che questo “Delitto passionale” chiude in maniera ingloriosa (Mogherini verrà a mancare poche settimane dopo averne concluso le riprese). Ambientato (e girato) in Bulgaria, il film ha la struttura del giallo classico, sporcata però da troppe false piste e dalla presenza di un ispettore di polizia tanto lento di comprendonio da rasentare la parodia della gilda. Male poi anche la coppia protagonista formata da Fabio Testi e da Serena Grandi. Le abbondanti grazie di quest'ultima in (comunque parsimoniosa) bella mostra rappresentano forse l'unica ragione, seppur flebile, per avvicinarsi al film. Impossibile non essere d'accordo con il critico di FilmTV che chiosa domandandosi che bisogno c'era di andare fino in Bulgaria per realizzare un filmettino del genere.
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