Tre giovani amiche ballerine di fila a Broadway si danno da fare per trovare un marito facoltoso. Straordinarie invenzioni coreografiche di Busby Berkeley, in un insieme che procede con leggerezza scoppiettante e maliziosa dall'inizio alla fine. Le coreografie di Busby Berkeley rimangono tra i vertici del genere ("We're in the Money", con Ginger Rogers solista, e "Remember My Forgotten Man", quasi un brano di teatro epico).
Le extravaganze kitsch di Berkeley ipnotizzano (finale retorico incluso), seppure disorganiche al narrato che invece LeRoy calibra con classe, gettando le basi della screwball corale. In V.O. canzoni seducenti, umorismo sferzante e citazionista, erotismo libertino ai massimi per l’epoca (non solo a Hollywood), appena prima della mannaia Hays. 4,5/5
L'unica cosa interessante del film è uno dei classici numeri musicali di Busby Berkeley, "The Shadow Waltz". Riguardo, invece, "We're in the Money" e "Remember My Forgotten Man", l'idea era buona ma le coreografie sono veramente mediocri. Per il resto bisogna sopportare la melensa voce di Dick Powell e la modesta cantante ballerina Ruby Keeler.
Questo film potrebbe essere benissimo definito "il capolavoro della commedia musicale degli inizi del sonoro". Non ha una trama molto significativa: un soggetto di comodo, quasi una semplice traccia "schizzata a matita" che ha origine nella commedia di Avery Hopgood, (che aveva già avuto una prima versione per lo schermo per altro a colori, nel 1929 ad opera di Roy Del Ruth) che serve a… leggi tutto
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Ciak, si balla. Una taglist facile, molto movimentata e dal grande ritmo. Sarà facile mettere in fila tutte le opere che vi vengono in mente dove la danza, il ballo, il balletto - in tutte le sue svariate forme e…
Il Musical, tra tutti i generi del cinema, non mi ha mai appassionato più di tanto, tranne qualche caso isolato: 'Gold Diggers of 1933' è certamente uno di questi.
Gran parte del merito va al grande coreografo Busby Berkeley, ideatore dei celeberrimi numeri, tra i quali c'è davvero l'imbarazzo della scelta: dall'iniziale gioiosa 'We're in the money' cantata da una…
L'unica cosa interessante del film è uno dei classici numeri musicali di Busby Berkeley, "The Shadow Waltz". Riguardo, invece, "We're in the Money" e "Remember My Forgotten Man", l'idea era buona ma le coreografie sono veramente mediocri. Per il resto bisogna sopportare la melensa voce di Dick Powell e la modesta cantante ballerina Ruby Keeler.
Questo film potrebbe essere benissimo definito "il capolavoro della commedia musicale degli inizi del sonoro". Non ha una trama molto significativa: un soggetto di comodo, quasi una semplice traccia "schizzata a matita" che ha origine nella commedia di Avery Hopgood, (che aveva già avuto una prima versione per lo schermo per altro a colori, nel 1929 ad opera di Roy Del Ruth) che serve a…
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Commenti (2) vedi tutti
Le extravaganze kitsch di Berkeley ipnotizzano (finale retorico incluso), seppure disorganiche al narrato che invece LeRoy calibra con classe, gettando le basi della screwball corale. In V.O. canzoni seducenti, umorismo sferzante e citazionista, erotismo libertino ai massimi per l’epoca (non solo a Hollywood), appena prima della mannaia Hays. 4,5/5
commento di Inside manL'unica cosa interessante del film è uno dei classici numeri musicali di Busby Berkeley, "The Shadow Waltz". Riguardo, invece, "We're in the Money" e "Remember My Forgotten Man", l'idea era buona ma le coreografie sono veramente mediocri. Per il resto bisogna sopportare la melensa voce di Dick Powell e la modesta cantante ballerina Ruby Keeler.
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