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I cancelli del cielo

Regia di Michael Cimino vedi scheda film

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La recensione su I cancelli del cielo

di maso
7 stelle

 

Heaven's gate? A posteriori avrebbero dovuto intitolalrlo Hell's gate! Le porte dell'inferno che si sono spalancate per Cimino e la United Artists in seguito al clamoroso flop al botteghino per un film che era partito con un budget di 7,5 milioni di dollari e alla fine ne costò più di 40 che nel 1979 erano uno sproposito, ne incassò a malapena un paio e la casa di produzione fu assorbita dalla MGM, salvata da 007 in missione bontà solo per i tuoi occhi tesoro, ma il vecchio James non potè far niente per la carriera del grande Michael Cimino che dalla disperazione per rimaner fedele al proprio cognome si sarà avvitato al cannello del bong caricato con mezza paglia di mistura di tabacco e nepalese e dato fuoco schiantandosi in una sola tirata................ffffffhhhhhhhhhh, anche l'onta infamante di ricevere un Razzie come peggior regista dell'anno lo colpì in maniera umiliante ed ingiusta perchè se c'è un'elemento indiscutibilmente grandioso in questo film è la direzione di Cimino.

Perchè quindi tale sconquasso? Perchè tanto veleno versato addosso al film da pubblico e critica?

Perchè il film è figurativamente meraviglioso quanto meravigliosamente noioso, mette in mostra delle immagini e delle sequenze impareggiabili che si devono al talento puro e l'ostinazione del suo autore nel forzare la mano e il portafoglio per ottenerle, non a caso molte scene furono girate durante il famoso "Magic time" cioè i 5 minuti che decorrono fra alba e tramonto e viceversa ma allo stesso tempo è un film ignobile a livello narrativo e badate bene che ho visto con piacere la versione lunga che a detta di tutti è quella che va vista per comprendere la storia purtroppo spiegata e raccontata malissimo a mio avviso, con troppe dilatazioni fra un episodio chiave e l'altro, con poco tratteggio dei personaggi che compaiono e scompaiono dal film a intervalli irregolari, è per questo che secondo me Cimino è talent scout, manager, promotore, vittima e carnefice di se stesso, questo suo agire scriteriato in nome dell'arte filmica cambierà il modus realizzandi dei film a Hollywood, i cancelli del paradiso si chiusero sulle richieste di Cimino e da quel momento in poi nessun regista fu più padrone del portafoglio dei finanzaitori.

"Heaven's Gate" può essere tranquillamente paragonato a "900" di Bertolucci, il sapore epico e certo orientamento politico verso la classe contadina oppressa li mette in forte correlazione, quello di Cimino è un film storico mascherato da western classico che risente di tante scelte sbagliate che hanno incrinato le sue colonne portanti ad esempio il terzetto di attori protagonisti vede Chris Walken elevarsi con quell'aria da killer spietato al quale viene concessa una intro sontuosa dietro quel lenzuolo dove come un'ombra cinese si comprendono le sue mosse letali per il povero malcapitato fattore slavo ma il suo rivale Kristofferson non è una star......ma è bravo dai Maso se la cava.......non è una star......però è adatto al ruolo ......non è una star, e qui ce la voleva come il pane per non parlare della Huppert che non mi fa impazzire in questo ruolo perchè ha un'aria troppo da ragazzina, è vitale indubbiamente ma ci voleva una star tipo Natalie Wood o Jane Fonda per rendere Ella Watson una gran puttana calzata e vestita davvero memorabile, bisogna comunque applaudirla per il coraggio mostrato nel girare le scene di nudo e lo stupro per niente facili con la disinvoltura che ha evidenziato, già qui si può annotare il primo contrasto fra produzione e regista dato che la UA non la voleva, mentre Cimino la volle a tutti i costi seppur l'attrice sapesse dire a malapena mikateladogratis in inglese, non ci sono quindi dei personaggi memorabili ai quali aggrapparsi ne' dal versante dei "buoni" ne' da quello dei "cattivi" capeggiato da un Sam Waterson non così perfido nell'aspetto.

La storia produttiva di "I cancelli del cielo" è un'odissea di aneddoti che vanno raccontati per comprendere in pieno perchè il film ha ricevuto le pernacchie più altisonanti della storia del cinema, e lo dico a malincuore ma sono purtroppo meritate e fanno male perchè Cimino era in gran forma come non lo sarà mai più: partì subito con il passo lungo ed il film andò fuori budget fin da principio a causa del suo maniacale perfezionismo, la leggenda narra di set smantellati per mezzo mattone fuori posto e membri del cast e del crew licenziati e ingaggiati un giorno si e l'altro pure, William Defoe ad esempio fece il suo esordio nella scena della battaglia dei galli ma non fu accreditato e il suo personaggio fu ridotto all'osso e in pratica depurato di tutte le battute perchè mentre Cimino cercava la luce giusta rise fragorosamente ad una barzelletta che un membro della troupe gli raccontò, Cimino lo cacciò a pedate, i galli come si vede si fanno male davvero e il film ha la pessima fama di aver abusato senza regole di tutti gli animali utilizzati tanto che per rendere le immagini più realistiche furono usate vere interiora di bestiame come nella scena introduttiva del personaggio di Chris Walken.

Gli abusi più clamorosi del budget perpetrati da Cimino vanno da un sistema di irrigazione costosissimo che assicurasse il colore vivo dell'erba prima della carneficina finale e quello famosissimo e certificato che costò la bellezza di un milione e duecentomila dollari per la ricostruzione completa di due edifici che secondo Cimino non erano alla giusta distanza l'uno dall'altro seppur realizzati rispettando rigorosamente le sue indicazioni, paradossale se pensate che il crew consigliò giustamente che sarebbe bastato abbatere e ricostruire uno solo edificio.

Il film lievitò a 165 giorni di riprese in seguito a tante impennate d'umore di Cimino che causarono la ripetizione di certe scene o l'allungamento o il taglio a seconda dei casi di certi personaggi, ad esempio la scena in cui Avrill si risveglia circondato ed agita la sua frusta dura meno di un secondo ma fu rifatta cinquantadue volte, il personaggio di John Hurt fu riaggiustato in corso perchè l'attore doveva cominciare le estenuanti riprese di "The Elephant Man" per non parlare del personaggio tiepidino di Jeff Bridges che piaceva così tanto a Cimino da eleggerlo a semi protagonista cammin facendo dandogli più spazio in una sceneggiatura che ovviamente cominciava ad essere un pastrocchio rimaneggiato giorno per giorno.

L'attore Tom Noonan dichiarò che Cimino aveva maltrattato cast e crew costretti a sottomettersi giornalmente a quello che fu ribattezzato "Il percorso di guerra Cimino" che prevedeva lezioni di dizione, equitazione, tiro con la pistola, il fucile, condurre carrozze, agitare la frusta, pattinaggio, ballo e il tutto veniva poi eseguito all'infinito per mr Cimino che ripeteva in media cinquanta volte una ripresa.

Alla fine la UA già costretta a pane ed acqua elargì le ultime 3 caccole per permettere a Cimino di girare il sontuoso prologo all'università con il campo lunghissimo degli studenti al ballo di fine corso nel cortile di Oxford e l'epilogo sul battello alla condizione che avesse rigorosamente rispettato tempi e costi.

Finite le riprese si barricò in sala di montaggio protetto da guardie del corpo, pare che solo il girato della battaglia finale doveva ricoprire le due ore di durata di un film canonico e che il metraggio complessivo fosse pari a quello di nove giorni, Cimino concepì un taglio di cinque ore e più diventate quasi quattro dopo che il film in quel formato fu mostrato ai produttori causando la loro rabbia più feroce.

Dopo il debordante flop delle prime proiezioni il minutaggio fu ridotto ulteriormente a due ore e mezzo, badate bene su iniziativa di Cimino e non della UA, proprio perchè il regista voleva fortemente che il film fosse apprezzato, fino a pochi anni fa è stato questo l'unico formato del film in circolazione che rendeva la storia ancor più incomprensibile e digeribile del formato proiettato a New York, io le ho viste entrambe ed entrambe sono imperfette per motivi opposti a cominciare dal finale che le differenzia in maniera significativa, non so dire quale dei due preferisco ma quello della versione corta ha proprio l'aria di essere stato vomitato da Cimino nel momento in cui la versione lunga veniva massacrata da critica e pubblico.

Come detto il film per me fu un fiasco clamoroso perchè vive di immagini e sequenze stupende ma anche disgiunte da un ritmo blando che delinea un racconto epico ma esposto malamente: se non si prende in mano un libro di storia americana non è chiaro che nel 1890 lo sceriffo James Averill della Contea di Johnson nel Wyoming lottò al fianco dei contadini immigrati dall'Europa dell'est accusati di continui furti di bestiame ai danni dei grandi allevatori della zona. Lo scontro fra le due fazioni è il quadro sul quale si sviluppò anche il triangolo amoroso complicato fra Averill la prostituta Ella Watson e il killer prezzolato Nathan Champion vecchio amico di James Averill ora al soldo dei proprietari terrieri.

E' andata così quindi! NO affatto, è una rielaborazione di Cimino su ciò che accadde veramente a questi personaggi.

 

Heaven's Gate - Nate & Walken

 

Seppur somigliante nei caratteri somatici il personaggio di Chris Walken non ha niente in comune con il vero Nathan Champion che come ci informa la didascalia era un modesto allevatore di bestiame nelle campagne di Hole-in-the-Wall, fu assassinato dagli invasori di Johnson County il 9 aprile 1892.

 

 

Heaven's Gate - Averell and Ellen Watson

 

Il destino accomuna James Averill e Ella Watson: furono linciati dai grandi allevatori di bestiame il 20 luglio 1889.

Averill era semplicemente un allevatore che conduceva il suo ranch mentre Ella Watson fu davvero una prostituta che gestiva un bordello, ma non è provato se avesse veramente accettato capi di bestiame al posto del denaro per le sue prestazioni come raccontato nel film.

 

Il mio giudizio quindi non si discosta dal voto medio che IMDB gli affibbia: non è un 3 ma neanche un 9 come hanno detto molti, è un 7 risicato per le stupende riprese di Cimino tra cui prendo l'arrivo di Averill nella città di Casper, sequenza in cui i soldi spesi per la ricostruzione d'epoca si vedono tutti come si vede il talento di Cimino e la sua capacità di riportare lo spettatore indietro nel tempo, quelle nel capannone pista di pattinaggio, che porta il nome del film, con la luce solare filtrata in maniera superba da Vilmos Zsigmond, in seguito sconvolto dal fallimento del film nonostante il colore opaco giallognolo dei personaggi che pattinano festanti sembri uscito dalle foto dell'epoca, la sua fotografia è un altro vano valore aggiunto al film, la morte di Nathan con i proiettili che aprono squarci di luce nella sua capanna e di sangue sulla sua pelle, la violenta morte di Cully, il capostazione impersonato da Richard Masur, non trovo invece soddisfacente la battaglia finale perchè troppo esageratamente confusionaria e posizionata in un tratto in cui le aspettative di chi osserva sono già seppellite e non si avverte l'esigenza di conoscere il destino di questi personaggi, se è vero che la durata di questa sequenza era fluviale il rimpasto del montaggio l'ha sicuramente danneggiata.

Un film comunque da vedere ma in un certo senso da non rispettare perchè la magia del cinema non si ottiene solo con l'uso smodato di denaro e non deve trascurare una metodologia di lavoro che se mandata alle ortiche può generare una locuzione del tipo "Questo film è I CANCELLI DEL CIELO del regista vattelappesca". 

 

 

 

 

 

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