Regia di Franco Zeffirelli vedi scheda film
Uno Zeffirelli che insiste sul mercato americano, che riprende un film degli anni ‘ 30 di King Vidor, lo attualizza e lo accentua di melassa e lacrime a non finire; qui il mercato delle cipolle è andato in calo moltissimo dato che gli occhi si sono riempiti in via filmica al massimo.
Lo sceneggiatore ha fatto di meglio, ma qui sulla direttiva del regista è andato in zona ricatto e ne è venuta fuori una cosa che la momento richiamò pubblico, ma che ua volta consumata si getta via volentieri. Dispiace vedere attori come Voight e la Dunaway ( qui in condizioni fisiche davvero ai minimi storici) e la scoperta del bambino prodigio Schroeder, che ce la mettono tutta, per avere un risultato davvero inguardabile. Io non sono un detrattore di Zeffirelli, come ce ne sono tanti, prevenuti e precostruiti, ma di volta in volta guardo i suoi lavori, che hanno dei pregi, ma alle volte i manierismi o il populismo, o la ricerca spasmodica del facile consenso, per accalappiare le parti più basse del nostro corpo, hanno il sopravvento e tutto viene bruciato, anche nei riguardi di un talento evidente.
Trama da cui poteva nascere qualcosa di più
Regia che sfrutta tutti i luoghi comuni dei sentimenti e ne approfitta alla grande
Un attore di ottimo livello che riesce a salvare il salvabile
Ruolo scomodo della madre
il rulo che lo mise in evidenza per un certo periodo
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