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Nobili bugie

Regia di Antonio Pisu vedi scheda film

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La recensione su Nobili bugie

di mm40
5 stelle

1944, campagne bolognesi. Una famiglia di nobili decaduti vive rintanata nella sua villa, disperandosi per le scialacquate ricchezze. Finchè un giorno tre ebrei si presentano alla loro porta, chiedendo rifugio in cambio di un lingotto d’oro al mese. La guerra ben presto finisce, ma i nobili fanno di tutto perché in casa non si sappia.

Raffaele Pisu torna al cinema dopo un po’ di anni di assenza, 92enne, e la seconda buona notizia è che fa ancora la sua buonissima figura; la terza, quindi, è che questa pellicola – che rappresenta al tempo stesso la sua ultima prova sul grande schermo – è una simpatica commedia a budget ridotto, ma ricca di trovate interessanti, dotata di notevole ironia e incastonata di guest stars eccellenti. Dietro all’operazione ci sono i suoi due figli: Antonio Pisu, regista, sceneggiatore e interprete, e Paolo Rossi (noto anche come Paolo Rossi Pisu: figlio cinquantenne riconosciuto solamente nel 2016, di cui lo stesso Raffaele pareva essere all’oscuro fino a quel momento), produttore e interprete; ma non si tratta affatto di una piccola impresa tutta in famiglia, a meno che non si voglia intendere come tale l’affiatata compagnia di attori che prende parte al lavoro, dando costantemente l’impressione di una divertita complicità sul set. Nella sceneggiatura il cui altro autore è Federico Tolardo – anch’egli nel cast artistico – abbondano gli spunti e quel che maggiormente funziona, al di là di una trama forse un po’ tirata per le lunghe e risolta in maniera sbrigativa e artificiosa, sono i personaggi, scritti con gran cura e ben caratterizzati dai rispettivi interpreti. Un effetto speciale non da poco, poi, è la presenza come coprotagonista di Claudia Cardinale; sui titoli scorrono inoltre i nomi di Giancarlo Giannini, Ivano Marescotti, Eraldo Turra, Luciano Manzalini, Ninì Salerno, Tiziana Foschi, Gianni Morandi e perfino del politico Ermete Realacci. Il succo del discorso è poca cosa, forse, ma la messa in scena è piacevole, la recitazione ottima e la storia frizzante al punto giusto. 5/10.

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