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Assassinio sul treno

Regia di George Pollock vedi scheda film

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La recensione su Assassinio sul treno

di PompiereFI
7 stelle

Quante cose si possono scoprire standosene comodamente seduti in treno. Mentre veniamo cullati dal movimento ipnotico della locomotiva, e richiamati da un sonno profondo, capita di sbirciare attraverso i finestrini per dare un’occhiata ai convogli che viaggiano parallelamente al nostro. Possiamo vedere uomini che si imbellettano, bambine un po’ maliziose e… una donna che viene strangolata da un paio di mani nero-guantate. Un omicidio è proprio quello che ci vorrebbe per scuotersi un po’…

Ed è proprio tale accadimento che stimola l’attenzione dell’eroina per eccellenza creata dalla penna esperta di Agatha Christie, mentre viaggia su un treno partito da Paddington alle 16.50.

 

Miss Marple conosce bene la mentalità criminale, visto che in vita sua adora leggere romanzi gialli. E non solo: la signora ha anche una certa esperienza nella risoluzione di casi di omicidio più o meno intricati, intervenendo sempre quasi da lontano, come se la distanza agevolasse l’interpretazione del palcoscenico degli atti criminosi. In questo caso, sul treno citato, nessun cadavere pare sia giunto in stazione, perciò la polizia sospetta che si tratti di una visione di un’anziana un po’ bizzarra e fantasiosa. All’investigatrice non resta che fare affidamento sul bibliotecario, anch’egli appassionato di gialli e suo pari età.

 

Tratto da “Istantanea di un delitto”, romanzo di Agatha Christie scritto appena 4 anni prima, il film è vivace e piacevole. Gran parte del merito è da ascrivere alla presenza di Margaret Rutherford, la prima e probabilmente la più aderente, funzionale e completa Miss Marple che sia mai apparsa sugli schermi. La sua vitalità, nonostante il fisico un po’ appesantito, ci regala sprazzi di arguta ironia e rinnovata luminosità, offrendo in proporzione scaltre tenerezze e amabili gravità, impacci ed essenziali compostezze. Alla faccia dei nostri tempi, votati testardamente all’esaltazione assoluta della bellezza esteriore piuttosto che alle capacità recitative o viscerali, oppure appiattiti da attempate signore che vorrebbero “vestirsi in giallo” ma non si accorgono che l’abito è sdrucito e l’approccio fortuito.

Anche gli altri attori interpretano bene le parti loro assegnate; il gruppo risulta armonico e brioso. In particolare James Robertson Justice, nei panni del vecchio signor Ackenthorpe, duetta con Miss Marple in modo eccellente.

 

Diretti da George Pollock, i fatti non sono poi così impossibili da seguire. Anzi, un pregio di questa riduzione cinematografica è la pulizia della narrazione, la quale fila liscia senza alcun intoppo ne’ forzature, regalando anche momenti di discreto turbamento grazie all’oscurità di stalle, cucine, camere da letto, corridoi e scale.

Le differenze con il romanzo sono abbastanza evidenti; tuttavia, per una volta, è il film ad acquisire quella solidità e univocità che invece, Christie permettendo, mancano alle pagine del libro. Finalmente un adattamento che funziona, grazie al coraggio di eliminare le pleonastiche amiche dell’anziana investigatrice e all’aggiunta di una sottotraccia sentimentale all’apparenza di poco conto, la quale emerge decisiva quando si tirano le fila della storia, e anzi suggerisce una pista da seguire per individuare il colpevole.

Scortato dal famoso pezzo musicale di Ron Goodwin, quasi un “jingle” antico che firma tutti i momenti dove la Nostra prende l’iniziativa, ironizza o trionfa sul male, “Assassinio sul treno” favorisce il buon umore e aiuta a convivere più facilmente con il prossimo.

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