Espandi menu
cerca
Smetto quando voglio: Masterclass

Regia di Sydney Sibilia vedi scheda film

Recensioni

L'autore

will kane

will kane

Iscritto dal 24 giugno 2002 Vai al suo profilo
  • Seguaci 79
  • Post 6
  • Recensioni 4131
  • Playlist 23
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Smetto quando voglio: Masterclass

di will kane
6 stelle

Ogni promessa è debito, e come appunto annunciato da Sydney Sibilia, il gruppo di ricercatori, cervelli non in fuga ma un pò al perso, che si improvvisavano fuorilegge del primo "Smetto quando voglio", tornano, due anni dopo, in un capitolo di mezzo, visto che il conclusivo lo hanno girato, in pratica, contemporaneamente, come accadde anni fa per "Ritorno al futuro" parte II e III: non solo, ma questo atto secondo si conclude con un'anticipazione ampia di quel che accadrà nel numero tre. Si comincia con i "prodi" in carcere, e la sceneggiatura si perita di raccontarci com'è potuto succedere, ripartendo da un anno e mezzo prima: c'è un patto con una funzionaria di Polizia, che vuole arrivare a chi fa girare una diffusissima droga modernissima, e ha bisogno appunto della più strampalata gang della capitale. Sibilia, che, visti i buonissimi numeri del primo capitolo, ripropone gags e personaggi, aggiungendo il mercante d'armi particolari Giampaolo Morelli, la butta però più sull'azione, stavolta, girando, nella sequenza dell' "assalto al treno", una scena che tecnicamente non ha niente da invidiare ad analoghe commedie "action" americane, e giocando sul paradosso di intellettuali che devono buttarsi in imprese malandrine, uomini di pensiero che devono diventare tipi d'azione, anche fisicamente non idonei a certe avventure. Il film, per essere un sequel, è scorrevole, e sfiora le due ore di durata suscitando simpatia e ampliando il discorso, mettendo in gioco un nemico inusitato, che vedremo ancor di più nel prossimo episodio. Nel cast, confermata la verve stralunata del gruppo, in cui spicca la "normalità" ad un tempo gaglioffa e ingenua di Edoardo Leo: unico appunto sulla sceneggiatura, una lieve e sottotraccia misoginia, visto che i due personaggi femminili della storia sono inquadrate come rompiscatole (queste donne che partoriscono sempre nel momento sbagliato...), o opportuniste. E tuttavia, anche questo plot, come quello di "Perfetti sconosciuti", potrebbe diventare un appetibile remake sotto altra bandiera, attenzione.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati