Regia di Aldo Baglio, Giovanni Storti, Giacomo Poretti, Morgan Bertacca vedi scheda film
"È finita!", gridava l'onorevole Nullazzo accompagnato dalle sue guardie del corpo, dopo aver subito le angherie (vere o presunte) della moglie, in uno degli innumerevoli sketch che Aldo, Giovanni e Giacomo hanno messo in scena nella loro lunga carriera. E sono convinto che l'onorevole, sosia di Enrico Letta, avrebbe pronunciato la sua celebre frase anche dopo la visione di questo film.
Fuga da Reuma Park è davvero il punto più basso del percorso cinematografico del famoso trio, che speravo (potendomi considerare un loro fan) avessero già raggiunto ne Il ricco, il povero e il maggiordomo; perlomeno in quest'ultimo c'era stata la decenza nello scrivere una storia e crearci delle battute attorno. In Fuga da Reuma Park invece c'è la dimostrazione di ciò che il trio sta facendo da un paio d'anni, cioè campare di rendita; cosa che si può constatare anche nel loro ultimo spettacolo teatrale The Best of Aldo, Giovanni e Giacomo che, come si può comprendere dal nome stesso, altro non è che un rifacimento dei vecchi sketch che li hanno resi celebri.
Manca totalmente la trama, c'è un ormai fastidioso riciclo delle vecchie battute (per non parlare dell'assurda decisione di mostrare, per minuti e minuti interi, spezzoni del loro ultimo tour senza alcuna attinenza con la storia), i comprimari non sono minimamente all'altezza e i tre protagonisti, dispiace dirlo, hanno perso lo smalto di un tempo.
C'è chi ha parlato di "testamento filmico": dispiace pensarlo ma se possibili futuri lavori avessero la stessa qualità di Fuga da Reuma Park, direi che sarebbe davvero ora di lasciar perdere.
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