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Io e mia sorella

Regia di Carlo Verdone vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Io e mia sorella

di Lina
8 stelle

A differenza del successivo "Stasera a casa di Alice", in questo caso, Verdone e la Muti riescono ad offrire un valido show comico che ha per soggetto il tormentato rapporto tra fratello e sorella in cui il primo permette alla seconda di abusarlo ripetutamente.

Verdone, autore spesso geniale ed indubbiamente uno tra i più competenti del panorama cinematografico italiano, ha dimostrato una grande abilità nell'llustrare questo difficile, ma tipico rapporto, senza mai cadere nella retorica e nella banalità.

Offrendo un perfetto bilanciamento tra comicità e dramma, tenerezza ed amarezza, satira ed attualità, il film si lascia gustare dall'inizio fino alla fine centrando il bersaglio di distinguersi da altre commedie simili in quanto racconta con autoironia senza mai risultare frivolo o dozzinale, la fragilità femminile segnata dalla necessità di trovare l'uomo giusto che non arriva mai e il difficile compito di un fratello di proteggere e supportare la sorella sconsiderata ed impulsiva, anche nelle situazioni più spinose e paradossali. Molte le scene esilaranti che sfruttano con simpatia ed anche con una certa originalità tematiche piuttosto serie come il dissesto famigliare, l'abbandono dei figli, l'incapacità di essere una buona madre, il rapimento di un minore, l'adulterio, la ricerca del vero amore, il meschino uso del sesso per raggiungere i propri obiettivi e l'abuso affettivo.

Carlo Verdone come al solito si ricuce sulla pelle il personaggio che più gli si addice e gli viene naturale interpretare: Carlo, l'altruista e tranquillo uomo medio di turno, in apparenza felicemente sposato, che è talmente bonaccione da farsi sempre coinvolgere e trascinare dalla sorella in ogni sua disavventura (tutte situazioni ideate e studiate con cura che per quanto siano al limite del paradosso, riflettono eventi vicini alla realtà e che per quanto siano amare, non fanno altro che divertire), mentre Ornella Muti interpreta con disinvoltura Silvia, una donna allo sbando e piena di nevrosi che sembra non riesca proprio a star lontana dai guai. E la storia trae forza e vigore proprio dal rapporto tra questi due personaggi e dalla loro caratterizzazione.

Attualmente questa è forse una tra le migliori opere di Verdone insieme a "Maledetto il giorno che t'ho incontrato", destinata a piacere a chi ama le commedie dolci-amare che fanno ridere spesso, ma anche riflettere su argomenti seri e gravosi. Fortissimo e graffiante il finale che dà il colpo di grazia a Carlo che viene pure insultato dalla sorella che non riesce proprio a rendersi conto di essere stata la causa della rovina del suo matrimonio...

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