Regia di Sergio Corbucci vedi scheda film
Parodia senza infamia e senza lode de “La dolce vita” di Fellini. Totò e Peppino salvano il film con qualche brillante duetto. VOTO: 5½
Nell'abbondanza in cui nuotava il cinema italiano (e non solo quello) negli anni '60, ad ogni successo al botteghino ne faceva immediatamente seguito una parodia, affidata a comici di livello più o meno buono a seconda delle disponibilità finanziarie del committente. Totò era naturalmente la punta di diamante, spesso capace di salvare da solo persino prodotti del tutto inconsistenti. E quando a fargli da spalla c'era disponibilità di gente come Peppino De Filippo, Aldo Fabrizi o Nino Taranto allora quanto meno il minimo sindacale di divertimento era garantito. Ed è quel che succede a questo “Totò, Peppino e... la dolce vita”, film che ripercorre più o meno fedelmente, ma in chiave comica, il capolavoro felliniano dell'anno prima. Carinissima la riproposizione della casa povera in periferia, con soggiorno allagato e tanto di zattera per traghettarsi da un lato all'altro. Senza infamia e senza lode.
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