Regia di James Ivory vedi scheda film
E' dificile che un regista straniero descriva il nostro Paese così bene, come un luogo idillico, in grado di mettere in luce nuovi aspetti della personalità di una ragazza borghese come Lucy Honeychurch, di evidenziare i difetti e le ipocrisie di una determinata classe sociale, la suddetta borgesia inglese, e, infine, in grado di far nascere una bellissima storia d'amore.
Visivamente magnifico, non mi sembra di aver mai visto Firenze così meravigliosa sullo schermo. E' un film in costume, di James Ivory, quindi, ovviamente la regia e il montaggio non sono tra i più dinamici al mondo ma, la divisione in capitoli, come nel romanzo di Forster, rende il film di sicuro più scorrevole, a mio parere, di "Casa Howard" o di "Quel che resta del giorno", sempre dello stesso regista.
Ottima nel rendere la spontaneità, la giovinezza e la freschezza di Lucy ma, soprattutto nel far emergere la sua personalità forte e critica della realtà.
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